7 settembre 2018 - 18:12

Migranti e Diciotti, Salvini indagato per sequestro di persona aggravato

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, riceve l’iscrizione nel registro degli indagati per sequestro di persona aggravato, e trasforma l’apertura del plico in uno show su Facebook. Non apprezza il ministro della Giustizia 5 Stelle Bonafede: «Non ci faccia tornare alla II Repubblica»

di Valentina Santarpia

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La Procura di Palermo ha trasmesso al tribunale del ministri del capoluogo siciliano il fascicolo d’indagine sul caso Diciotti, chiedendo ai giudici di svolgere le indagini preliminari nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini che è stato iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona aggravato. Salvini ha annunciato, prima su Instagram e poi su Facebook, di aver ricevuto un «documento» e ha aperto la busta con i documenti dei carabinieri in diretta, ironizzando: «Grazie ai magistrati, grazie al procuratore di Genova, grazie a tutti: mi date solo più forza». Non apprezza il ministro della Giustizia 5 Stelle Alfonso Bonafede: «Il ministro può ritenere che un magistrato sbagli ma rievocare toghe di destra e di sinistra è fuori dal tempo. Non credo che Salvini abbia nostalgia di quando la Lega governava con Berlusconi. Chi sta scrivendo il cambiamento non può pensare di far ritornare l’Italia nella Seconda Repubblica». Insorge pure l’Associazione nazionale magistrati, che parla di «stravolgimento dei principi costituzionali»: «È completamente errato - sottolinea una nota - al di là di ogni valutazione di merito che non spetta all’Anm, sostenere che i magistrati non possono svolgere indagini nei confronti di chi è stato eletto. Così come appare fuori luogo sostenere che taluni magistrati svolgono le proprie indagini anche sulla base di orientamenti politici».

Le indagini

Il capo di Gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi, non risulta indagato. Il tribunale dei ministri ha ora 90 giorni per svolgere le indagini «sollecitate» dalla Procura. Al termine dei tre mesi i giudici, che potranno modificare i reati ipotizzati dai pm e disporre anche nuove iscrizioni nel registro degli indagati, potranno archiviare il fascicolo oppure rimandare gli atti in Procura perché chieda al Senato l’autorizzazione a procedere a carico del ministro. La notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Salvini non è nuova: la Procura di Agrigento aveva trasmesso ai pm di Palermo il fascicolo d’indagine sul ministro dell’Interno alla fine di agosto.

La diretta

Salvini, a caccia di like, trasforma l’apertura del plico in uno show per i suoi elettori. «Non mi ritengo né un sequestratore né un eversore- sdrammatizza - E magari mi assolvono», dice, poco prima di aprire il plico. Poi annuncia, enfatico: «Sono indagato». «Per me è un’esperienza nuova e ci tengo a condividerla con noi», dice. Poi legge il contenuto, in cui viene informato che si sta procedendo ad «indagini preliminari» nei suoi confronti per il reato «commesso fino al 25 agosto 2018». «Dovrebbe essere il sequestro di persona aggravato dal fatto che io sia un pubblico ufficiale, dal fatto che ci fossero dei minori a bordo e dal fatto che si sia protratto per diversi giorni. Sono almeno 15 anni, a cui si bisogna aggiungere le aggravanti». Il ministro dell’Interno non sembra particolarmente turbato dall’atto, anzi, è già pronto con la difesa: «Sui 100 immigrati che avrei sequestrato - prosegue - pare che 75 siano spariti. A fronte dell’accoglienza che è stata loro garantita hanno risposto sparendo, non si sono fatti identificare». Diciassette di questi sono stati rintracciati dalla Digos a Roma proprio venerdì mattina.

Gli elettori-fan

La forza del ministro è nei suoi follower, il resto sembra non contare: «Al momento sono in diretta con me su Fb 25 mila persone: una piccola parte so che sta tifando perché mi mettano in gabbia, perché, dicono, `è un aguzzino, razzista e delinquente´; ma so che molti sanno che faccio quello che voi mi chiedete di fare: aprendo le porte solo alle persone perbene», dice Salvini chiedendo il sostegno dei suoi «3 milioni di amici che mi stanno dicendo `non mollare, tieni duro´». Poi chiosa: «Io vorrei sapere dai Saviano, Renzi, Gad Lerner, Santoro cosa ne pensano». E conclude: «Io sono stato eletto da voi. Altri no», insiste marcando la differenza con i magistrati. Al termine della diretta Salvini ha appeso il foglio di notifica nel suo ufficio al Viminale, incastrandolo sotto la cornice di un quadro. «È una medaglietta - dice Salvini ai suoi follower su Facebook -, ora vado avanti».

Renzi: «Calcolo politico»

«Dichiarazioni farneticanti», critica l’ex segretario Pd Matteo Renzi. «Come al solito mi tira in ballo e cerca di fare la vittima ma l’idea che chi è stato eletto parlamentare o siede al Governo possa violare tranquillamente la legge è aberrante». L’ex premier crede che dietro la mossa di Salvini ci sia «un preciso calcolo politico»: «Lui sa che la Lega deve restituire 49 milioni. Sa che c’è una sentenza. E sa che gli italiani non perdonano chi ruba i propri soldi. Quindi prova a diventare un martire e cerca lo scontro coi magistrati», scrive Renzi su Facebook. Andrea Marcucci, capogruppo dem a Palazzo Madama, incalza: «In pratica quelli che si scagliavano contro le immunità parlamentari sono alleati con il ministro che vorrebbe che la magistratura perseguisse solo gli italiani che non prendono voti alle elezioni. #Salvini straparla ed i 5 stelle sono muti».

Il caso

Il caso della nave Diciotti è esploso a Ferragosto: i 177 migranti raccolti dalla Guardia costiera italiana dopo un naufragio nelle acque maltesi sono rimasti per giorni bloccati in mare per il braccio di ferro tra Malta e Italia e la luce verde per farli sbarcare a Catania è arrivata solo dopo numerose polemiche e manifestazioni delle associazioni antirazziste.

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