8 settembre 2018 - 12:09

Salvini indagato frena sui giudici: «Nessun golpe giudiziario, non sono sopra la legge» | Nella notte l’incontro chiarificatore con Di Maio

«Io sono amico di tutti, anche dei magistrati che indagano su di me - ha detto il ministro dell'Interno stemperando le polemiche-. Ho la coscienza così a posto che sono disposto ad essere indagato anche per altre 15 fattispecie di reato»

di Valentina Santarpia

shadow

«Non c'è nessun golpe giudiziario, ci sono delle inchieste e io spero che facciano bene e in fretta». Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, mettendo così a tacere le polemiche sul presunto scontro tra lui e la magistratura. Torna da trionfatore - «Lo scorso anno dissi che sarei tornato qua al governo», ricorda- ma per prima cosa vuole rimettere a posto i toni:«Rispetto il lavoro di tutti, non mi tolgono il sonno e vado avanti a lavorare per fare quello che gli italiani mi chiedono» ha aggiunto. «Conto di fare per almeno 5 anni il lavoro di ministro dell'Interno, senza essere considerato un assassino o un rapitore», ha sottolineato Salvini, che venerdì ha saputo di essere stato indagato per sequestro di persona aggravato, e «siccome non sono sopra la legge» io «sono disponibile ad andare a Palermo a piedi a spiegare come è perché sto combattendo l'immigrazione clandestina»: nei prossimi tre mesi saranno i giudici del tribunale dei ministri di Palermo infatti a condurre l'istruttoria. Soddisfatto del dietrofront il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che era apparso contrariato dopo la diretta-show del vicepremier su Facebook per annunciare l'avviso di garanzia: «Mi fa piacere che Salvini abbia precisato che c'è il massimo rispetto per la magistratura- ha detto nell'intervista di Maria Latella a Sky Tg24- il mio non era un attacco a Salvini ma una precisazione. Un ministro ha il diritto di dire che un magistrato sta sbagliando, ma dire che un magistrato sta sbagliando perché è di destra o sinistra è errato».

La sentenza sulla Lega

Il ministro dell'Interno ha anche affrontato il tema della condanna che ha subito il suo partito, che dovrà ripagare 49 milioni di euro: «La Lega continuerà la sua opera di cambiamento a prescindere da questa o quella sentenza», ha detto Salvini. «Cercano conti correnti all'estero che non ci sono e soldi che non ci sono, su fatti che risalgono a 10/11 anni fa», ha aggiunto. «Il problema risale a epoche di chi mi ha preceduto: chiedetelo a Bossi. Io di quattrini ne ho visti ben pochi. E tutti di provenienza assolutamente trasparente», ha aggiunto Salvini. E rispetto al rischio che vengano sequestrati i conti delle sedi regionali, il segretario della Lega ha ribadito: «Possono sequestrarmi anche la giacca e la cravatta. Con il mio conto corrente non vanno lontanissimi...»

La manovra e la «decrescita felice»

«Non sto inseguendo avvocati e magistrati, ma sto lavorando alla manovra economica, che sarà una manovra di cambiamento», ha anticipato il vicepremier. «Ci saranno molti punti - ha spiegato - ci sarà lo smontaggio della legge Fornero, la riduzione delle tasse, lo stralcio di milioni di cartelle di Equitalia e quindi il reddito di cittadinanza, tanto caro ai miei amici del 5 Stelle». Il tutto puntando alla crescita e rispettando i vincoli europei, assicura: «Credo poco al legame immediato fra dichiarazioni e andamento dello spread, ma la prudenza non è mai troppa e vi garantisco che faremo l'impossibile per rispettare i vincoli esterni che aiutino i nostri figli a crescere meglio». La decrescita felice, che sembrava essere anche l'obiettivo di Beppe Grillo? Non è nei piani di Salvini: «Non ho mai conosciuto nessuno che fosse felice di decrescere. Non penso - ha aggiunto il leader del Carroccio - che i figli si aspettino di avere dai padri la decrescita».

Il partito unico europeo

«Stiamo lavorando per essere il primo gruppo in Europa». Così il vice premier Matteo Salvini ha risposto ad una domanda su una lista unica per le elezioni europee del prossimo anno con partiti di altri Stati uniti con la Lega, magari basandosi sulla fondazione The Movement — fondata da Steve Bannon, l’ex stratega di Trump — cui da ieri aderisceanche Salvini (leggi che cos’è). «Questa - ha detto - è l'ultima occasione di salvare l'Europa dai suoi paladini a parole che la stanno affossando». La sua strategia per salvare l?Europa «affissata dai suoi stessi paladini»? Passa per una modifica «educata» dei trattati, che superi le «politiche di austerità», torni allo «spirito originario dell'Europa» e investa in Africa, che rappresenta «un'opportunità economica non indifferente»: «E anche se non lo fa l'Europa, mi piacerebbe che l'Italia fosse parte di questo business, senza velleità coloniali».

Il ddl anticorruzione

«Sto leggendo il disegno di legge anticorruzione e ne condivido una gran parte. La lotta ai corrotti sarà svolta città per città, non vorrei che ci fossero 60 milioni di ostaggi in Italia in base a sospetti e presunzioni, in assenza di prove».

L'accoglienza dei migranti

Salvini è tornato anche a parlare di migranti, sottolineando che dopo 5 anni c'è un'inversione di tendenza negli arrivi. «Questo è il governo dell'inclusione e della pace sociale»: il vicepremier Matteo Salvini lo ha detto a Cernobbio, citando anche Papa Francesco. «Sposo le sue parole di ritorno dall'Irlanda: accogliamo chi siamo in grado di integrare. L'anno scorso - ha osservato - di questi tempi erano sbarcate centomila persone e centomila all'anno difficilmente le integri. Quest'anno ne sono sbarcate ventimila: quindi meno arrivi vuol dire maggiore integrazione». La mission del ministro dell'Interno, assicura, «è quella di ridurre il numero di partenze e di morti: da 3100 siamo sotto quota 1500, meno ne partono e meno ne muoiono».

Il sondaggio

Il vicepremier ha commentato il sondaggio pubblicato dal Corriere, che vede la Lega salire al 33,5%: «Non guardo i sondaggi ora che danno la Lega primo partito. Io il sondaggio lo guarderò fra cinque anni». Non «mi interessa» - ha sottolineato - «andare all'incasso adesso e lasciare il paese nell'instabilità, mi interessa dimostrare che quello che avevamo promesso faremo. Poi - ha concluso salutando la platea di imprenditori - se l'anno prossimo sarò ancora a piede libero, ci rivedremo qui ancora come ministro dell'Interno».

«Tra poco zio»

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha svelato anche un retroscena «privato» nel corso della sua conferenza stampa al Forum Ambrosetti di Cernobbio. «Mia sorella è in sala parto e non vedo l'ora di andare a conoscere mio nipote nel pomeriggio, per cui sono l'uomo più fortunato e felice di questo mondo», ha raccontato ai cronisti il ministro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT