15 settembre 2018 - 11:37

Vaccini, Paola Taverna (M5S) fa retromarcia: «Non ne parlerò più, ho immunizzato mio figlio»

La vicepresidente del Senato diceva: «Da piccoli ci immunizzavamo andando dai cugini malati». Ma ora: «Ho avuto l’opportunità di informarmi e ho scelto di vaccinare mio figlio»

di Redazione Politica

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«Da piccoli ci immunizzavamo andando in processione dai cugini malati». Poco tempo fa, nell’ambito della sua battaglia a fianco dei No Vax, era questo che sosteneva la senatrice del M5S Paola Taverna. Ma ora la vicepresidente di Palazzo Madama ha annunciato che chiuderà la sua battaglia contro l’obbligo vaccinale, con un video postato su Facebook, nel quale spiega la sua posizione nota contro il decreto Lorenzin e passando la palla al ministro della Salute Giulia Grillo, «un medico che stimo».

«Il M5S ha sempre sostenuto le vaccinazioni per prevenire ed eradicare alcune patologie gravissime. È indispensabile raggiungere la copertura vaccinale ottimale ma non facendo leva sull’obbligo ma sull’informazione e sulla consapevolezza», riflette Taverna per illustrare il suo netto cambio di rotta. E poi aggiunge un particolare rilevante: «Io ho avuto l’opportunità di informarmi, di scegliere e ho scelto di vaccinare mio figlio. Ad ogni buon conto — spiega — il mio impegno sul tema del vaccini può considerarsi concluso con la presentazione del mio disegno di legge nella scorsa legislatura. Ad oggi al governo chi sono Cinquestelle e Lega e un medico che stimo, Giulia Grillo, al pari dei componenti della commissione sanità che sono chiamati ad esaminare e migliorare il disegno di legge che è stato presentato per superare il decreto Lorenzin». Infine: « Serve una legge che superi l’impostazione emergenziale del decreto Lorenzin. È il mio ultimo intervento in materia ma non smetterò mai di sperare che un popolo vaccini i propri figli perché si fida del proprio governo e non perché da esso obbligato».

«Dopo la ministra Giulia Grillo e il guatemalteco Alessandro Di Battista, anche Paola Taverna annuncia che vaccina suo figlio. Fanno i no-vax con i figli degli altri: la propaganda contro i vaccini, che mette a rischio la salute dei bambini immunodepressi, va bene solo per i social, non a casa propria», attacca il deputato del Partito democratico Carmelo Miceli.

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