17 settembre 2018 - 21:19

Tajani: il governo non dura, Salvini ci dica da che parte sta

Il presidente del parlamento Ue e vicepresidente di Forza Italia: «Dovremo rivederci per capire se esiste il centrodestra»

di Marco Galluzzo

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Antonio Tajani è vicepresidente di Forza Italia. Ha partecipato al vertice di Arcore fra Berlusconi e Salvini. È vero che darete il via libera al presidente della Rai?
«Non era una riunione sulla Rai, anche se non abbiamo acrimonie verso nessuno. Abbiamo parlato della situazione economica, dei problemi complessivi del Paese, del futuro del centrodestra»
Esiste ancora il centrodestra?

«Lo stiamo verificando, il clima è positivo, ci rivediamo domani o giovedì puntando ad un’intesa complessiva e strategica, a partire dalle prossime Regionali».
Lei parla di accordo strategico, Salvini dice che vuole governare 5 anni con Di Maio.
«Io dubito che possano durare cinque anni, dubito che questo governo ce la faccia. Vediamo cosa succede dopo le elezioni europee. Io al momento vedo solo guasti: uno vuole la Tav e l’altro non la vuole, non si capisce la politica industriale. Uno vuole la flat tax e l’altro il reddito di cittadinanza, e poi la Fornero. Ma non si possono coniugare tutte queste cose, c’è il rischio che facciano saltare i conti publici: è già in atto una fuga di capitali dall’Italia, basta parlare con qualsiasi imprenditore. E sul ponte di Genova la situazione è disperata: un pezzo di Italia è tagliata a metà, con un ministro che è un dilettante allo sbaraglio, che sta facendo un pasticcio dopo l’altro, in un Paese normale si sarebbe già dimesso».
Insomma, il vostro alleato Salvini non garantisce molto del programma che era comune.
«Salvini in questo momento non può che dire quello che dice, anche per una questione di forma, ma parlano i fatti, questi non stanno in piedi».
A cosa serve in questa condizione un nuovo vertice del centrodestra, questa volta a Roma?
«Serve a capire se quella di Salvini con i 5 Stelle è una pausa, non credo che si possa presentare con loro alle Regionali. Dobbiamo ricostruire un percorso, verificare le condizioni, capire cosa succede se casca il governo, non credo che le Politiche saranno fra quattro anni e mezzo».
Dicono che sotto sotto Berlusconi vorrebbe il partito unico con la Lega, e che voi nomenklatura invece siete contrari.
«Ma quando mai, Berlusconi non ha mai parlato di partito unico. Ha deciso lui di nominare i dirigenti e di fare i congressi».
Se trovate un’intesa, si sblocca il nodo Rai?
«Non stiamo facendo il mercato delle vacche, stiamo facendo un discorso politico complessivo di strategia sulle elezioni regionali e sul centrodestra. Stiamo spingendo perché il programma di governo non scivoli a sinistra. Il clima è positivo, Salvini vuole andare avanti con il centrodestra. Ma una cosa sono le parole, un’altra i fatti, vedremo. Per noi i Cinque Stelle sono la prosecuzione del Pd. E ci preoccupa che la Lega soddisfi richieste di sinistra. Se faremo un accordo, vigileremo perché sia rispettato: per noi il reddito di cittadinanza è inaccettabile, produce lavoro nero, piuttosto aumentiamo le pensioni di reversibilità. E non si sognino di toccare le pensioni del ceto medio per fare il reddito di cittadinanza, su questo daremo battaglia».

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