19 settembre 2018 - 09:59

Conte: «Pace fiscale imprescindibile
Il ministro Tria non vacilla»

Il presidente del Consiglio conferma di voler portare avanti tutti i progetti promessi in campagna elettorale e smentisce fibrillazioni all’interno dell’esecutivo

di Redazione politica

Il premier Giuseppe Conte (Ansa) Il premier Giuseppe Conte (Ansa)
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Sulla pace fiscale il governo sta «valutando la soglia, ma per quanto mi riguarda è imprescindibile. Daremo forti segnali contro l’evasione e l’elusione, come previsto dal contratto di governo. L’inasprimento delle pene è un tassello fondamentale della nostra riforma fiscale». Così il premier Giuseppe Conte in un’intervista a La Verità, sottolineando che nella manovra, quindi, ci sarà «reddito di cittadinanza, flat tax e riforma della Fornero: sono tutti punti qualificanti. Non ho mai avuto retropensieri», osserva Conte che, sul rispetto dei conti, aggiunge: «Avvieremo subito tutte e tre le riforme ma ci sarà un meccanismo di gradualità», anche se «al momento non mi sento di fare anticipazioni» ma «stiamo valutando le riforme anche sul piano dell’attuazione temporale. C’è un aspetto tecnico da tenere in considerazione. Perché il reddito di cittadinanza funzioni davvero, cioè per evitare che abbia una mera funzione assistenziale, bisogna prima riformare i centri per l’impiego». La flat tax «ci sarà anche se, ragionevolmente, non potrà andare da subito a pieno regime», sottolinea il premier per il quale «è un gioco a incastro. Ma fino a quando non avremo definito tutto non escluderei nessuna ipotesi».

«Il ministro Tria non vacilla»

A proposito delle polemiche e delle indiscrezioni sulle tensioni dentro e fuori il governo, il premier ha assicurato nell’intervista di «non aver mai visto vacillare» il ministro Tria. «Non ha minacciato le dimissioni. Se lo avesse fatto lo avrei saputo, e non mi risulta». Poi un’altra rassicurazione: «Il fisco è iniquo. La flat tax ci sarà ma non potrà andare a a regime». Sul piano politico, il premier taglia corto rispetto a chi lo vede in posizione subalterna rispetto ai leader di partito. «Salvini e Di Maio molto presenti? E’ una condizione che ho posto io».

«Genova, pagherà Autostrade»

Per il nuovo ponte di Genova «chiederemo ad Autostrade per l’Italia di anticipare i soldi e poi la ricostruzione avverrà a prescindere dal loro intervento». Per quanto riguarda la possibilità di ridiscutere le concessioni autostradali il presidente del Consiglio sottolinea che «le due cose debbono procedere separatamente: un conto è la ricostruzione del ponte, un conto è il rapporto tra concedente è concessionario per quanto riguarda le autostrade». La procedura è avviata? «Sì - risponde - e non si interrompe con questo decreto». A che punto siamo? «Autostrade per l’Italia ha fatto pervenire le repliche alla nostra contestazione, come è giusto che sia. Le valuteremo nel merito».

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