19 settembre 2018 - 18:05

Rai, Vigilanza ripropone Marcello Foa presidente: Forza Italia si astiene

Manovre in corso per far tornare in pista il giornalista sovranista. Approvata la risoluzione per un nuovo voto. La replica del Pd: «Perché dovremmo rivalutare un nome già bocciato?». L’azzurro Mulè: «Nessun mercimonio»

di Silvia Morosi

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La commissione parlamentare di Vigilanza Rai ha approvato la risoluzione che sollecita il cda Rai a nominare il presidente Rai individuandolo tra tutti i consiglieri (escluso l’ad). In questo modo si riapre la strada per l’elezione di Marcello Foa. Successivamente la Commissione tornerà a riunirsi, probabilmente all’inizio della prossima settimana, per il via libera, definitivo, al nuovo presidente dell’azienda di Viale Mazzini (qui il ritratto di Foa). La risoluzione è stata approvata con i voti di M5s e Lega, si è astenuta Forza Italia, contrari Pd, LeU e Casini. «Un ombrello protettivo» che consente alla maggioranza del Cda di procedere nuovamente a favore di Foa, ha criticato il senatore dem Salvatore Margiotta, sottolineando come il Pd «non rivaluterà un nome già bocciato». Differente la posizione della Lega: «Finalmente la Rai avrà il suo presidente. Siamo riusciti a sbloccare l’assurda situazione di stallo provocata dai capricci del Pd che con il suo ostruzionismo ha bloccato il servizio pubblico e ora agita l’ipotesi di ricorsi», ha detto Paolo Tiramani, capogruppo della Lega in commissione di Vigilanza Rai e primo firmatario della risoluzione che è stata approvata e che consente la riproposizione del nome di Foa.

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Il giornalista-blogger

Laureato in Scienze politiche alla Statale di Milano, 55 anni, l’attuale amministratore delegato del società editrice del Corriere del Ticino (incarico che ricopre dal 2012) e del gruppo mediaTI Holding, a cui fanno capo diverse testate e televisioni, è un ex giornalista economico prima, poi inviato del Giornale di Indro Montanelli che ha scritto due libri sul potere degli spin doctor nelle democrazie contemporanee, dal titolo «Gli stregoni della democrazia» (nel 2006 e nel 2018). Sui social , Foa si era distinto per alcune posizioni critiche prese nei confronti del presidente della Repubblica. E per le condivisioni e i retweet dei post di Francesca Totolo, la cosiddetta «patriota» e sostenitrice di Matteo Salvini, una delle prime a diffondere la fake news sulle unghie laccate di Josefa, la migrante sopravvissuta al naufragio nel mare della Libia.

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