20 settembre 2018 - 16:40

Immigrazione e dl sicurezza: nuove tensioni nel governo. M5S chiede a Salvini un ripensamento sui migranti

I Cinque Stelle avrebbero chiesto un rinvio del dl migranti. Conte smentisce: nessun contrasto

di Redazione Politica

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Nuove scintille tra Lega e Cinque Stelle. Stavolta a infiammare il clima all’interno dell’esecutivo è il dl migranti che dovrebbe approdare lunedì all’esame del Consiglio dei ministri . «Nessun problema sul decreto migranti», assicura il vicepremier Matteo Salvini che ha annunciato lo slittamento del cdm a lunedì per ragioni di «cortesia istituzionale». Alcuni passaggi come l’abrogazione del permesso per motivi umanitari, l’introduzione di permesso per casi speciali che può avere durata di un anno anziché due e la sostituzione del permesso per cure mediche hanno acceso gli animi nei falchi. E ancor più nel mirino sono le restrizioni all’acquisizione della cittadinanza e l’abrogazione della norma che prevede il diritto di iscrizione anagrafica del richiedente asilo.

Sul fronte del dl sicurezza, invece, i problemi sarebbero di natura tecnica. I tecnici del ministero del Mef puntano l’indice sul fatto che il testo mantiene le 5 sedi per l’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia attualmente operative: oltre a quella centrale di Roma, le sedi secondarie di Reggio Calabria, Napoli, Palermo e Milano. Il Mef ha ritenuto la misura troppo onerosa, e ha chiesto di sforbiciare le sedi a quattro e dare la possibilità all’Agenzia di decidere dove tenerle. Rilievi sul dl sicurezza, infine, anche da parte dell’Anci riguardo la disposizione in materia di accesso al Centro elaborazione dati (Ced) da parte della polizia municipale. La discussione è in evoluzione. I Cinque Stelle, specie sui migranti, avrebbe chiesto a Salvini un ripensamento prima di approdare al Cdm lunedì. Intanto Conte ha smentito voci di contrasti nella maggioranza: «Assolutamente no. E’ un decreto che il vicepresidente Salvini ha già anticipato e su cui stiamo già lavorando».

Non sembra scricchiolare invece l’alleanza Lega-FI-FdI con cui il centrodestra si è presentato unito alle elezioni del 4 marzo. I tre partiti si sono riuniti giovedì pomeriggio a Palazzo Grazioli per ricompattarsi in vista delle prossime elezioni regionali: «Andremo insieme come coalizione unitaria - dichiara Giorgia Meloni -. Il dubbio che il rapporto tra Lega e M5S fosse qualcosa di più c’era, invece Salvini ha chiarito che bene o male è ancorato al centrodestra, non è passato dall’altra parte. Si stanno rendendo conto che è difficile trovare una sintesi con una forza diversa sul piano delle idee - sostiene la presidente di Fratelli d’Italia -, i Cinquestelle sono strutturalmente di sinistra». Vertice «positivo» anche secondo Forza Italia con la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini, che estende la rinnovata collaborazione anche alla futura attività parlamentare, affermando che il partito di Berlusconi «farà di tutto affinché nella prossima legge di bilancio ci siano gli impegni presi dal nostro programma: subito la vera Flat tax e misure per la crescita, lo sviluppo, le imprese e l’occupazione».

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