23 settembre 2018 - 22:58

La strategia di Berlusconi: noi decisivi nelle Regioni, così Salvini non romperà

Congressi e iscrizioni «social» per rilanciare il partito. «Il mio impegno è tenere assieme il centrodestra. È l’unica via percorribile»

di Paola Di Caro

(Ansa) (Ansa)
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Chi lo ha visto «ieratico, padre nobile, ma un po’ distaccato», chi «tornato con grande energia in campo», tutti comunque concordi — nella sala gremita di Fiuggi — nel considerare l’intervento di Silvio Berlusconi «politico, equilibrato, serio». Il popolo di Forza Italia cerca conforto nel suo leader in un momento molto difficile per il partito, schiacciato dall’attivismo frenetico di Salvini e pungolato da Giorgia Meloni che propone un partito dei «conservatori e sovranisti italiani» che riscuote subito l’interesse di Giovanni Toti. Lui, che sceglie di parlare a braccio per dare l’idea dell’entusiasmo, alternando toni alti e frenate, in testa l’obiettivo ce l’ha chiaro: «Il mio impegno — ripete ai suoi — è tenere assieme il centrodestra. È l’unica via percorribile». E per farlo è pronto anche a mordersi la lingua quando parla di Salvini, verso il quale l’irritazione è forte, perché «sta veramente esagerando», ma in pubblico non si va oltre un «inaccettabili» come attributo per le sue frecciate. Perché Berlusconi sa che al momento non è possibile far altro che sedurre l’alleato di un tempo garantendogli quei voti che comunque possono far conquistare città e regioni alle amministrative, e attendere: «Se alla fine governeremo 10 Regioni, lo capiranno che è impossibile rompere e prendere un’altra strada».

Apertura ai nuovi media

Il centrodestra unito «secondo tutti i sondaggi, oggi vincerebbe comodamente le elezioni. E i partiti di maggioranza hanno ormai raggiunto il massimo dei consensi possibili, possono solo calare come trend», ragiona carte alla mano. Per questo motivo, è importante che Forza Italia resista, non si consumi, e arrivi alle Europee in grado di ottenere un risultato dignitoso. Dunque i congressi, dunque l’apertura ai nuovi media (iscrizioni al partito con un clic) dunque, soprattutto, la sua presenza. Non è ancora certo, ma come lui stesso ha concesso e come gli chiedono in tantissimi, da settimane Antonio Tajani, è più che probabile una sua candidatura da capolista alle Europee. Sempre che, ragionano i suoi, non si vada al voto per le Politiche prima.

Partita a scacchi

Berlusconi ci spera, in verità, soprattutto perché è «preoccupatissimo per quello che sta facendo questo governo. Qui rischiamo il downgrade dell’Italia, sarebbe un disastro per i cittadini e le aziende», la sua ma non solo: «Il Paese è a rischio. Ho contatti frequenti con i rappresentanti di categorie sociali che ci guardano con attenzione, con chi fa impresa, con chi sa che non possiamo permetterci follie». Ma «è difficile che rompano oggi», ammette, mentre è possibile che accada dopo le Europee. O comunque è il suo auspicio, nonostante la situazione, le difficoltà, siano evidenti anche a lui. «Non posso fare altro che lavorare per tenere unito il centrodestra», ripete. Anche se significa inghiottire qualche boccone. Un piano B, ad oggi, non c’è. Bisognerà continuare a picchiare duro sul M5S e a sostenere la Lega quando «porterà avanti punti del nostro programma», per acuire «le grandissime contraddizioni di questa maggioranza». Una sorta di partita a scacchi che i fedelissimi dell’ex premier sanno che potrà essere «lunga», ma che va giocata. Basterà? In Forza Italia ci sperano. Le ipotesi di partito unico, di liste unitarie, vengono smentite o comunque non prese in considerazione: «Ci mangerebbero». L’unica via è rivolgersi al popolo dei moderati, come da «Manifesto della libertà» letto dal Cavaliere sul palco, aprendosi «alle categorie, ai movimenti civici, senza egoismi di parte che non possiamo permetterci». Perché, insiste Berlusconi «lo spazio c’è, c’è tanta gente preoccupata per quello che sta facendo questo governo. Dobbiamo riprendercela».

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