26 settembre 2018 - 17:27

Rai, Foa: «Sarò garante del pluralismo». Appoggio di Fi, il Pd non parteciperà al voto

Il candidato alla presidenza nella sua relazione: «Sono consapevole dei doveri del ruolo di garante ai quali mi ispirerò nei prossimi tre anni, sempre se riceverò la vostra fiducia». I democratici: «Figura più lontana dai criteri di equilibrio e credibilità»

di Redazione Politica

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Il Pd non parteciperà questa sera al voto in commissione di Vigilanza sulla nomina di Marcello Foa a presidente della Rai. L’annuncio arriva con una nota i senatori Davide Faraone, Salvatore Margiotta e Francesco Verducci. Foa, «uno che ha insultato il Presidente della Repubblica», è «la figura più lontana da quei criteri di equilibrio, credibilità e professionalità che servono a guidare il servizio pubblico, la più grande azienda culturale del Paese»., dicono i dem.

«Pluralismo e indipendenza»

Nella sua relazione, Foa aveva definito «pluralismo» e «indipendenza», e la «capacità di servire i lettori con umiltà e onestà intellettuale» i «valori» richiamati a più riprese da Marcello Foa durante l’audizione in commissione di Vigilanza Rai. «Sono consapevole dei doveri del ruolo di garante del pluralismo e della qualità del giornalismo, ai quali mi ispirerò nei prossimi tre anni, sempre se riceverò la vostra fiducia», ha proseguito nella sua relazione in commissione di Vigilanza, in cui ha ripercorso tutta la sua carriera professionale, Marcello Foa si è definito «un liberale di cultura antica, della scuola di Montanelli. Ritengo molto importante difendere la qualità dell’informazione». A questo proposito ha citato «il caso di Ferruccio de Bortoli: quando lasciò il Corriere della Sera, in circostanze non facili, con la clausola che gli impediva di collaborare con altre testate italiane per un anno, non esitai a offrirgli una collaborazione con il Corriere del Ticino».

«Mai voluto offendere Mattarella»

Foa ha anche detto che «non è mai stata intenzione offendere o mancare di rispetto al Presidente Mattarella: non è nel mio costume, raramente attacco e manco di rispetto, men che meno nei confronti della massima carica dello Stato, per il sentimento di stima nei suoi confronti, per il rispetto per il suo ruolo di servitore dello Stato e per la sua storia, che ha visto il sacrificio supremo di un membro della sua famiglia. Non è mai stata né sarà mai mia intenzione mancare di rispetto al Presidente».

Appoggio di Fi

Certo invece il voto di Forza Italia: «Sui vari temi Foa mi ha rassicurato rispetto a una funzione che sarà di garanzia del pluralismo informativo e quindi del compito che spetta al presidente della Rai. Forte di questo, l’orientamento è quindi di votare la sua nomina», ha detto il capogruppo FI in Vigilanza Giorgio Mulè dopo l’audizione. Rispetto al primo voto della commissione «è cambiato moltissimo, sono cambiati il metodo e il merito. Nel metodo c’è stato un percorso condiviso rispetto all’indicazione di Foa. Nel merito l’audizione ha permesso ai commissari di formarsi un’opinione autentica e vera».

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