29 settembre 2018 - 11:06

Renzi in prima fila con il Pd in piazza (che ha sempre evitato)

L’ex leader alla manifestazione del 30 settembre contro il governo. Quasi mai visto in piazza, adesso la scopre per vestire i panni di duro oppositore

di Claudio Bozza

Renzi in prima fila con il Pd in piazza (che ha sempre evitato)
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Domenica 30 settembre il Partito democratico scenderà in piazza per la prima grande manifestazione di opposizione da molti anni a questa parte. «Per l’Italia che non ha paura», a Roma, con i consensi del Pd al lumicino, ci saranno però i leader delle varie correnti. Tutti uniti, una volta tanto, nonostante il congresso alle porte: il segretario Maurizio Martina, gli ex premier Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, l’aspirante nuovo segretario Nicola Zingaretti, l’outsider Carlo Calenda, gli ex ministri degli ultimi due governi a trazione dem.

La svolta pro «piazza» dell’ex leader

Il livello di partecipazione al corteo contro il governo di Lega e M5S sarà un termometro importante, per testare il livello di vitalità di un partito che dopo la doppia batosta al referendum del 4 dicembre 2016 e alle elezioni del 4 marzo. Renzi, nonostante il crollo di popolarità, continua a controllare il Pd nei numeri e non solo. Ad esempio: quasi il 70% dei membri dell’Assemblea nazionale del partito è composta da suoi fedelissimi o persone a lui vicine. Un ex leader ingombrante, che non avendo mai assunto un basso profilo, adesso è tornato all’attacco in veste nell’inedita veste di oppositore (qui l’intervista al Corriere): quasi impossibile ricordare occasioni in cui l’ex leader Pd era in mezzo a un corteo. Una prima volta, insomma. Come sabato sarà la prima volta in cui Renzi parteciperà attivamente ad una manifestazione di piazza, per di più a fianco degli altri notabili. La «piazza» è una dimensione che non è mai appartenuta all’ex premier, che l’ ha sempre evitata, preferendo teatri o spazi come la Leopolda, contenitori di soli fedelissimi. Mai, o quasi mai, il rischio di una contestazione. L’ultima volta, lo scorso febbraio, Gentiloni e Veltroni erano in piazza a Roma a una manifestazione anti fascista con Anpi, Arci, sindacati e sinistra (quasi tutti per il No al referendum). L’ex premier si affacciò per pochi minuti e abbracciò Gentiloni, però solo dietro le quinte. Ma oggi, dovendosi appunto calare nei panni del duro oppositore, la «piazza» (dimensione dello stare con gli altri - avversari compresi - e al pari degli altri) è diventata per Renzi un palcoscenico importante.

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