1 aprile 2019 - 22:58

Salvini attacca: «Nel M5S c’è chi si esalta». E alla Camera rilancia la castrazione chimica

Martedì a Montecitorio il voto sul revenge porn. No 5 Stelle all’emendamento leghista

di Marco Cremonesi, inviato a Cernobbio (Como)

Salvini attacca: «Nel M5S c’è chi si esalta». E alla Camera rilancia la castrazione chimica
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Al giorno 305 del governo del cambiamento, Matteo Salvini lo ripete per la 304esima volta: «Escludo assolutamente una crisi di governo. Prima, durante o dopo le elezioni». Resta il fatto che proprio mentre lo dice, alla Camera c’è già chi sta facendo i conti: e nessuno esclude che oggi, sul decreto «Codice rosso», il governo vada sotto e si ritrovi minoranza. Salvini parla di un pomeriggio molto piacevole, domenica scorsa con il presidente Conte in Toscana: «Anche perché più che altro abbiamo di cose piacevoli, della vita fuori dal lavoro, di vino...». Proprio nessun tema della cruda attualità politica: «Abbiamo parlato di banche. Ah sì, ho anche chiesto al premier di far partire l’alta capacità Brescia Vicenza». Possibile che con il presidente del Consiglio non si sia fatto cenno alle divisioni che continuano a manifestarsi con i 5 stelle? «Perché avrei dovuto parlarne con Conte? Guardi che con lui non c’è alcun problema. E lo stesso vale per Luigi Di Maio: nessun problema tra di noi. Certo, prendo atto che ogni giorno tra i 5 stelle qualcuno si alza e fa il fenomeno».

Il rischio è però che i «fenomeni» oggi alla Camera si moltiplichino. Il decreto «Codice rosso» nasce per offrire alle donne che denunciano molestie o violenze una corsia preferenziale, un «bollino rosso da mettere sulla pratica perché il magistrato se ne occupi entro tre giorni e non tre anni». Sennonché al testo originario si sono aggiunti parecchi emendamenti. Quello sul «revenge porn», i video di contenuto sessuale diffusi dagli ex su cui si era incagliata l’aula la settimana scorsa, e soprattutto quello sulla castrazione chimica. Che, i 5 Stelle lo hanno già fatto sapere, loro non voteranno mai. Matteo Salvini, però, non ha alcuna intenzione di fare passi indietro: «Scusate, ma io non riesco proprio a capire il perché, lo giuro… ». Spiega il vicepremier che si «tratta di una pratica terapeutica diffusa in molti paesi civili da parecchio tempo». Punto numero due: «La cosa sarebbe non soltanto su base assolutamente volontaria, ma anche reversibile. Come dire: la cosa non sarebbe permanente. E allora, qualcuno mi sa spiegare dove stia il problema?».

Resta quello di un nuovo scontro nella maggioranza giallo-verde. Ma a quel punto Salvini non può più rispondere: dopo un’ora e quaranta minuti filati di fotografie al termine del comizio di Como, è arrivato al Grand Hotel Villa d’Este, dove assiste all’assemblea annuale dell’associazione Amici di Como e della rivista Magic Lake Spring. Un’iniziativa organizzata con la collaborazione di Daniela Javarone, la presidente degli Amici della Lirica che il 9 marzo a Milano aveva organizzato una festa di compleanno per il vicepremier. La platea è affollatissima, o esclusivamente composta, da imprenditori. Qui castrazione chimica e sicurezza piacciono, sono un discreto diversivo. Ma ancora di più interessano i temi economici. «È giusto — dice Salvini — io non sono qui per vendere la parte buona e scaricare sugli altri quella meno buona». E allora, tanto per cominciare giura il suo «No a una patrimoniale, che alcuni vorrebbero imporci, su immobili e risparmi: sarebbe l’ultima cosa che farei sulla terra». Gli chiedono del cuneo fiscale e lui replica che «stiamo lavorando come matti per ridurlo». Tutto semplice? Non proprio, secondo il ministro: «Ci aspettano mesi complicati ma saranno entusiasmanti». E chiude in battuta: «Beh, però porto un bel reddito di cittadinanza per tutti… ». Proprio la misura più attesa dagli imprenditori comaschi.

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