2 aprile 2019 - 22:17

Al Vinitaly ingorgo di politici. Il veto (ritirato) su Di Maio

Il premier, i due vice, la presidente del Senato, il ministro dell’Agricoltura. Slalom di personalità politiche per evitare di finire negli stessi stand

di Luciano Ferraro

Al Vinitaly ingorgo di politici. Il veto (ritirato) su Di Maio
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Un intreccio tale, tra discorsi ufficiali e brindisi, non si era mai visto al Vinitaly. Il premier, i due vice, la presidente del Senato, il ministro dell’Agricoltura. Tutti assieme alla fiera di Verona. Con visite, in qualche caso, contemporanee ma non coordinate. Il Viminale, per motivi di sicurezza, conferma solo che il ministro sarà presente due giorni. Si assisterà ad uno slalom tra ministri e presidenti che cercheranno di evitare di finire assieme negli stessi stand. Ad aggiungere scompiglio è arrivato il veto del sindaco di Verona, Federico Sboarina, a Di Maio, per le sue dichiarazioni sulla «destra di sfigati», riferite al Congresso sulla famiglia dello scorso fine settimana (ieri Sboarina ha «ritirato» il Daspo urbano dicendo di voler invitare al Vinitaly «tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso»).

Chi parlerà

L’ingorgo istituzionale che sta per andare in scena dal 7 al 10 aprile farà assomigliare per qualche ora il palco di Verona ad un salotto politico. Come un «Porta a Porta» in trasferta. E toccherà proprio al giornalista Bruno Vespa coordinare il dibattito di apertura sul «Futuro del vino e il Vinitaly del futuro». Subito prima parlerà il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. Poi il sindaco Sboarina, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, quello della Regione Luca Zaia (che è anche enologo diplomato alla storica scuola di Conegliano) e il ministro all’Agricoltura e al Turismo Gian Marco Centinaio. È previsto l’arrivo di Salvini, ma non è chiaro se conquisterà il microfono.

L'arrivo di Tajani

Di sicuro, nel pomeriggio, mentre si immergerà tra la folla dei 4.600 espositori («Con 100 mila metri quadrati siamo la fiera del vino più grande del mondo», dice il dg di VeronaFiere Giovanni Mantovani), potrebbe imbattersi nel premier Giuseppe Conte che sarà a Verona fino alle 17 e incontrerà le organizzazioni del mondo agricolo e viticolo. Il giorno dopo, lunedì, nuova sovrapposizione: Salvini e Di Maio assieme, ma con percorsi fieristici differenti. Il vicepremier del M5S arriverà alle 11, visiterà produttori e consorzi, poi incontrerà un gruppo di vignaioli. Il programma del lunedì di Salvini non è noto. Probabilmente i due vice si incontreranno. C’erano anche al Vinitaly 2018, quando il governo non era ancora formato. Allora Salvini, commentando voci su un accordo M5S-Pd, propose a Di Maio «un bel brindisi con vino scaduto prodotto in Romania». L’ultimo in ordine di tempo al Vinitaly sarà il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, a Verona mercoledì, quando l’ingorgo istituzionale sarà ormai smaltito.

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