2 aprile 2019 - 11:09

Chi è Claudia Bugno, la consigliera del ministro Tria che agita il governo

Il figliastro del responsabile dell’Economia assunto dal compagno della consulente che ha un passato in Alitalia e Banca Etruria, temi caldi per il M5S

di Paola Di Caro

Chi è Claudia Bugno, la consigliera del ministro Tria che agita il governo
shadow

Al grande pubblico è pressoché sconosciuta. Ma è sul suo nome che si è aperto un nuovo caso nel governo e nella maggioranza, di portata tale da poter perfino mettere a rischio il destino politico del ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Su Claudia Bugno, 43 anni, potente consigliera del ministro dall’agosto del 2018, ha chiesto ieri chiarimenti in un colloquio delicato anche il premier Giuseppe Conte, su sollecitazione del M5S che starebbe preparando un’interrogazione parlamentare sullo sfondo dell’irritazione montante per la linea economica di Tria, a giudizio di Di Maio e dei suoi sempre più in rotta di collisione con quella dei partiti che sostengono il governo.

La nomina in Stm

Il casus belli è appunto legato alla manager, che ha un ruolo di peso nello staff del ministro ma anche una sorta di legame indiretto extra-lavorativo: sì perché il figliastro di Tria è stato assunto nell’ottobre scorso dalla Tinexta spa, azienda il cui amministratore delegato, Pier Andrea Chevallard, è compagno della Bugno. Già questo fatto aveva fatto storcere il naso a qualcuno nel M5S, ma i problemi sono diventati macigni quando il ruolo della Bugno è cresciuto. Tria infatti ha nominato la sua collaboratrice come rappresentante del Ministero nel board di StMicroelectronics, un’azienda partecipata dallo Stato di componentistica elettronica italo-francese dal fatturato di oltre 9 miliardi e da clienti di spicco come Apple e Samsung. Un incarico di grande peso per una manager che - denunciano dal M5S -con un modo di fare «molto ruvido» si starebbe mettendo di traverso su dossier a loro cari come Alitalia e non solo. E il tutto con trascorsi lavorativi che fanno sospettare - se non un conflitto di interessi - almeno dei «conti aperti».

I trascorsi in Banca Etruria

Sì perché la Bugno - che era diventata sotto il governo di Matteo Renzi coordinatrice della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 - seguì poi Montezemolo proprio in Alitalia, e divenne per due anni vice president public affairs, andandosene nel marzo del 2018 perché «in rotta» con il commissario Gubitosi. Ma c’è un altro passaggio lavorativo della dirigente che crea imbarazzo al M5S e che ha sollevato mugugni anche nella Lega: dal febbraio del 2013 al febbraio del 2015 la Bugno fece parte del Consiglio di amministrazione di Banca Etruria, anche ai tempi in cui vicepresidente dell’istituto era il papà dell’ex ministro Maria Elena Boschi, Pierluigi. Nonostante fosse stata solo un consigliere indipendente, per il crac della banca il direttorio di Bankitalia le irrogò nel 2016 (insieme a una ventina di sindaci e amministratori) una sanzione di 121 mila e 500 euro per mancata vigilanza.

Il M5S: «Servono chiarimenti»

Si può capire dunque come Tria, accusato dal M5S di frenare proprio su misure simbolo tanto care a Di Maio - il decreto sulla crescita, quello suoi truffati dalle banche e il dossier Alitalia - sia vulnerabile ad attacchi che si concentrano contro una delle sue più fedeli collaboratrici: «Tutto a posto, ministro Tria?», chiede ironicamente su Facebook il 5 stelle Gianluigi Paragone, candidato a presiedere la commissione sui rimborsi ai truffati dalle banche, mentre il collega sottosegretario Stefano Buffagni mette nero su bianco la richiesta di «chiarimenti, perché il quadro non è coerente con il governo del cambiamento».
Questo episodio, secondo il M5S, rischia di «indebolire» l’autorevolezza del ministro nel momento delicatissimo dell’indicazione in Consiglio dei ministri del successore di Daniele Franco alla guida della Ragioneria Generale dello Stato, organismo dotato di controllo capillare del Bilancio Pubblico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT