4 aprile 2019 - 22:51

Salvini-Castaner, freddezza su migranti ed ex Br al G7 dei ministri dell’Interno

Bilaterale Italia-Francia. Per il leader leghista è un summit storico, ma il braccio destro di Macron tiene a distanza il collega italiano

di Marco Cremonesi

Salvini-Castaner, freddezza su migranti ed ex Br al G7 dei ministri dell’Interno Christophe Castaner e Matteo Salvini, ministro dell’Interno francese e italiano
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Per Matteo Salvini quella di ieri è stata, parole sue, una «riunione storica», oltre che una «buona giornata di lavoro». Per Christophe Castaner, il ministro dell’Interno francese, la parola da utilizzare più spesso nella sua dichiarazione è invece «differenze». Quelle di «orizzonte politico e di approccio» rispetto al collega italiano, sia pure nella consapevolezza che «le questioni legate alla lotta al terrorismo e all’immigrazione clandestina non devono opporci». Insomma: «Abbiamo l’obbligo di lavorare insieme». L’«obbligo» non arriva a includere la necessità di una presenza comune di fronte a telecamere e taccuini: le comunicazioni dei due ministri avvengono rigorosamente separate: in una sala del ministero per il francese, nel punto stampa per l’italiano. Per un Salvini sorridente l’occasione è preziosa per dimostrare che l’Italia, «in questa che è una riunione molto importante, con Usa, Giappone e Canada e non soltanto un vertice europeo» è «tutt’altro che isolata» e che sulla linea del rigore lui stesso ha «raccolto i complimenti». Il ministro si annette come risultato anche il fatto che «l’immigrazione è stato il primo punto della discussione».

Per Castaner, braccio destro di Emmanuel Macron, è il contrario simmetrico: occorre collaborare ma senza dare troppo gas alla linea del collega italiano — molto legato alla grande nemica Marine Le Pen —, il quale invece è dispostissimo a mettere una pietra sopra alle «discussioni e questioni» dei mesi precedenti, «l’andirivieni degli ambasciatori», le tensioni a Claviere e Bardonecchia e anche la schermaglia di quando Castaner aveva risposto all’invito di Salvini dicendo che lui non si fa «convocare da nessuno». Storia superata anche perché, dice Salvini, «il nostro confine era stato violato, ma l’errore è stato riconosciuto». E dunque il «rapporto con Castaner è buono». E lo elogia per le misure contro i Gilet gialli: «Un conto è la pacifica protesta, altro conto è vedere centinaia di vandali che danneggiano. Se usa la mano pesante, Castaner fa assolutamente bene».

E pazienza se il partner di governo Luigi Di Maio era andato a incontrarli in Francia. Tra l’altro alla riunione si è discusso anche di una migliore precisazione dei protocolli che riguardano le attività di frontiera tra Francia e Italia, nella loro parte più a nord. Perché se è vero che gli sbarchi sono assai diminuiti, è altrettanto vero che la Francia non ha registrato una diminuzione di coloro che cercano di entrare nel suo territorio di entità corrispondente. Il ministro dell’Interno italiano si spinge a dire che «Castaner pensa che le Ong nel Mediterraneo aiutino gli scafisti», ma la dichiarazione del collega francese, assai meno sorridente di quella di Salvini, non è affatto sovrapponibile: il ministro spiega che «siamo tutti mobilitati contro queste reti di passeurs, schiavisti, se non criminali o assassini», ma non include affatto nel novero le associazioni non governative, che peraltro in Francia restano popolarissime. Insomma, spiega Castaner: «Abbiamo anche alcuni disaccordi, in particolare, sullo sbarco delle navi che portano soccorso nel porto più vicino. Ho voluto ribadire al ministro italiano la solidarietà francese sull’accoglienza dei rifugiati che sono presenti su queste imbarcazioni». La serata prevedeva un giro dei ministri su un bateau mouche, ed è forse lì che Salvini ha ricordato «sottovoce» al collega francese che «ci attendiamo la riammissione in Italia di alcuni dei 15 terroristi che da troppi anni sono in vacanza tranquillamente in Francia». Una solidarietà sicura, Salvini la troverà giusto oggi. Quando di buon mattino incontrerà Marine Le Pen prima di tornare a sedersi al tavolo con Castaner.

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