4 aprile 2019 - 14:03

Le Pen e Orban non saranno al vertice sovranista di Milano. Salvini: «Mai stati invitati»

Previsto lunedì a Milano, l’incontro ha l’obiettivo di stabilire una road map in attesa del voto europeo. Il ministro: «I nostri alleati storici sono informati di tutte le iniziative e condividono i nostri obiettivi»

di Franco Stefanoni

Marine Le Pen e Matteo Salvini (Ansa) Marine Le Pen e Matteo Salvini (Ansa)
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Non ci saranno né Marine Le Pen, leader del Rassemblement National francese, né il primo ministro ungherese Viktor Orban, all’incontro dei partiti sovranisti in programma lunedì prossimo all’Hotel Gallia di Milano convocato da Matteo Salvini. Le Pen ha fatto sapere di essere «impegnata nella campagna elettorale, questo fine settimana in Bretagna», mentre la settimana prossima ha reso noto di avere in agenda altri appuntamenti in Francia. Quanto a Orban, secondo il giornale ungherese Népszava, citando due fonti del partito Fidesz del leader ungherese, il primo ministro non avrebbe accettato l’invito all’incontro. Secondo le medesime fonti, il partito di Orban non vorrebbe la rottura con il Ppe. Sul tema però interviene lo stesso Salvini: «La partecipazione di Le Pen e Orban all’iniziativa di lunedì a Milano non era prevista. I nostri alleati storici sono informati di tutti le iniziative e condividono i nostri obiettivi». Successivamente , la Lega, per voce del responsabile Esteri Marco Zanni, ha risposto: «Lunedì Matteo Salvini lancerà in conferenza stampa la sua chiamata all’unità di tutti i partiti che vogliono cambiare questa Europa e che oggi sono presenti al parlamento Ue pur non essendo nel nostro gruppo politico». «È un primo passo per allargare la nostra famiglia. Nessuna divisione, nessuno sgarbo», ha concluso.

Le Pen: «Ho chiesto a Salvini di valutare altri alleati»

«Abbiamo delle trattative con tutti», a cominciare da «Matteo Salvini». In questo contesto, «abbiamo precisamente chiesto a Matteo Salvini di porsi come colui che correrà un po’ attraverso le capitali europee per cercare di trovare nuovi alleati. Noi saremo più numerosi, questo è sicuro, ma è chiaro che vogliamo allargarci». Lo ha confermato in un secondo momento Marine Le Pen in un’intervista a Euronews, parlando della costituzione di un gruppo più forte di sovranisti al Parlamento europeo dopo il voto del 26 maggio. «Tra l’altro - ha aggiunto - abbiamo l’ambizione, o in ogni caso il sogno, di poter costituire un gruppo molto vasto dei difensori delle nazioni nel quale potremmo ritrovare una grande parte di Ecr, forse di Effd o di Enl». Le Pen ha quindi enunciato i tre punti fondamentali del programma di Rassemblement National: Eliminazione dello spazio Schengen, stop dalla concorrenza internazionale sleale e fine della logica degli accordi di libero scambio per «tutelare i nostri territori e il nostro pianeta». L’attuale Unione europea, ha assicurato, ha «fallito». Ed è più che mai urgente «ritrovare il controllo delle nostre frontiere».

Il sì della destra radicale tedesca

L’incontro di lunedì ha come obiettivo quello di mettere a fuoco una specie di road map per stringere alleanze con i sovranisti europei e il gruppo di Visegrad. Il segretario federale leghista presenterà, insieme ad alcuni leader europei, la prima conferenza programmatica internazionale che aprirà la campagna elettorale. La lista dei partecipanti a questa conferenza non è ancora del tutto definita: da Bruxelles si viene a sapere che certamente, accanto al ministro dell’Interno ci sarà l’eurodeputato Joerg Meuthen, portavoce federale di Alternative fur Deutschland, il partito della destra radicale tedesca.

Le mosse nel Ppe

Contemporaneamente prosegue il dibattito sulle future alleanze a Bruxelles, in particolare all’interno del Ppe. Un dibattito che in Italia coinvolge l’eterno confronto interno al centrodestra, tra Lega e Forza Italia. L’obiettivo di Salvini, da sempre, è staccare i popolari dai socialisti. «Noi - ribadisce il leader del Carroccio - vogliamo un’Europa completamente diversa rispetto a quella governata dal Ppe e Pse. Se i popolari e Forza Italia si sono accorti dell’errore fatto e guarderanno altrove ne siamo contenti». Giorni fa, anche Silvio Berlusconi, da sempre amico di Orbán, ha mosso un passo verso l’alleanza con i sovranisti, osteggiata da molti tra i popolari. «Per cambiare l’Ue - ha detto all’assemblea dell’Eur - il Ppe deve abbandonare l’alleanza storica con il Pse e aprirsi ai conservatori e a quei sovranisti che bisogna educare». Giorgia Meloni, in Polonia, è stata ricevuta oggi a Varsavia dal presidente Jaroslw Kaczyński per parlare di alleanze. Salvini ha commentato: «La differenza tra la Lega e altri è che loro devono andare all’estero per cercare alleanze, la Lega fortunatamente invita in Italia altri movimenti europei». Parole che hanno provocato la replica di Meloni: «Matteo Salvini un paio di mesi fa è venuto a trovare Kaczyński chiedendo di fare un gruppo unitario. Una richiesta che poi non è andata in porto....».

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