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Giulia Sarti (ex M5S) e rimborsopoli: «Non sono una ladra. Bogdan? Un malato di mente»
L’ex presidente della commissione Giustizia della Camera parla dopo il caso dell’archiviazione delle accuse all’ex fidanzato e la ricomparsa sul web di sue foto intime
«Non sono una ladra. Sono Stanca, ma molto arrabbiata. Non ce la faccio più, ma non mollo». Giulia Sarti, deputata autosospesa dal M5S e dimessa dalla presidenza della commissione Giustizia della Camera dopo l’archiviazione del fidanzato Bogdan Tibusche sul caso rimborsi ai Cinque Stelle, in due interviste al Messaggero e al Mattino, parla di «aggressione violentissima» contro di lei subita dal mondo politico che l’ha «accusata di essere una ladra» e invita a leggere le carte dell'inchiesta per capire come stanno le cose. Sarti, nel 2018, aveva denunciato Tibusche per appropriazione indebita dopo lo scandalo di rimborsopoli, ovvero le indennità a cui i parlamentari M5S dovevano rinunciare, secondo le regole interne del Movimento, salvo poi scoprire che alcuni casi ciò non accadeva. Con l’archiviaziane dell’accusa all’ex fidanzato e il successivo riemergere in rete di vecchie foto intime (in precedenza cancellate proprio da Tibusche), Sarti racconta di essere dovuta scomparire e di aver dovuto «subire tutto questo fango». La deputata, in attesa di conoscere se verrà espulsa definitivamente dal M5S, si augura di essere perdonata da Luigi Di Maio e dai provibiri, ringrazia per la solidarietà avuta dal Movimento e dalla ministra Giulia Grillo in particolare, ma sul suo ex fidanzato è netta: «Ma di che cosa stiamo parlando? Quello è un malato di mente: prima mi ha accusata pubblicamente e poi mi ha difesa».