13 aprile 2019 - 13:12

Arresti pd in Umbria, Zingaretti: le indagini vadano fino in fondo

Il segretario dem: «Non saremo mai coloro che metteranno una trave per intralciare la giustizia». Il ministro della salute convoca un vertice d’urgenza

di Cesare Zapperi

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti (Ansa) Il segretario del Pd Nicola Zingaretti (Ansa)
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«Non saremo mai coloro che metteranno una trave, ma neanche uno stecchino per intralciare la giustizia, sempre saremo dalla parte della ricerca della verità. Preservando le garanzie della presunzione di innocenza stiamo dicendo alle procure: indagate, andate fino in fondo e se ci sono responsabilità che vengano accertate. Per me vale sempre la presunzione di innocenza e credo che sia giusto garantire che la magistratura faccia le proprie indagine, in piena serenità, si vada fino in fondo per conoscere le verità e le responsabilità. Questo vale per il Pd, per i Cinque stelle, per le ombre oscure che ci addensano sopra la Lega».». Il segretario del Pd Nicola Zingaretti interviene sull’inchiesta della magistratura umbra che interessa esponenti del Pd. E aggiunge: «Ci sono indagini, reati, ma prima ci deve essere un indirizzo che ci deve tenere uniti, e questo è spiegabile in alcuni concetti: il potere si deve gestire per servire le persone e non deve essere messo al servizio di chi lo gestisce. E su questa discriminante dobbiamo selezionare la nostra classe dirigente, e non aspettare che a volte siano le procure ad accendere i riflettori».

Il vertice con il ministro Grillo

Oggi, alle 16, nella sede del dicastero di Lungotevere Ripa, si riunirà l’unità di crisi permanente alla presenza della ministra con il compito di accertare se, e in quale misura, in conseguenza delle vicende giudiziarie siano stati commessi reati contro la Pubblica amministrazione e impedimenti nell’erogazione dei servizi sanitari ai cittadini. «L’Unità di crisi permanente del ministero ha il compito di individuare con tempestività procedure e strumenti atti a ridurre il rischio di ripetizione di eventi infausti o di particolare gravità che si verificano nell’ambito delle attività di erogazione delle prestazioni da parte del Servizio sanitario nazionale e di coordinare gli interventi a tal fine necessari per rendere più efficiente e immediata l’azione del ministero e delle altre istituzioni competenti», si legge nella nota.

La Lega chiede le dimissioni

«Alla luce di ciò che è successo chiediamo cento passi indietro alla presidente Marini, che deve andare a casa. La giunta deve chiedere scusa e sparire. Il Pd ha portato la nostra regione al tracollo». La Lega dell’Umbria chiede le dimissioni della presidente della Regione Catiuscia Marini, con l’obiettivo di tornare al voto prima della scadenza del mandato nel 2020, all’indomani del `terremoto´ nella sanità locale che per un’indagine su presunti concorsi pilotati ha portato agli arresti domiciliari il segretario del Pd umbro, Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, e che vede indagata la stessa Marini. «Si aprirà la strada a una sana alternanza - ha affermato in conferenza stampa il senatore Virginio Caparvi, segretario regionale della Lega - vedremo cosa saranno in grado di fare gli altri, ma diamogli la possibilità di dimostrarlo. Gli altri saranno la Lega». L’impegno, sostenuto anche dal senatore Luca Briziarelli e dal deputato Riccardo Augusto Marchetti, è quello di presentare il programma e il candidato governatore quanto prima, «perché l’Umbria deve affrontare urgenze che richiedono tempi brevi». Gli esponenti leghisti hanno poi lanciato la campagna social per chiedere il voto subito, con l’hashtag #marinidimettiti.

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