18 aprile 2019 - 11:31

Lega prima in Italia e seconda in Ue, M5S recupera: ecco come potrebbe diventare il futuro Parlamento Ue

Il partito di Salvini sempre vincente ma in calo, 5 Stelle in ripresa. La caduta di popolari e socialisti e l’exploit di Farage ed euroscettici sposta gli equilibri a Strasburgo, ma la maggioranza resta europeista

di Giuseppe Gaetano

Lega prima in Italia e seconda in Ue, M5S recupera: ecco  come potrebbe diventare il  futuro Parlamento Ue
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La Lega si conferma primo partito in Italia con più eletti alla futura Eurocamera (26 seggi, 6 nelle scorse europee), ma cala dal 32,2% al 31,4 rispetto alla precedente rilevazione di fine marzo, che dava per scontata la Brexit. La nuova proiezione del Parlamento europeo sulla sua composizione dopo il 26 maggio include, infatti, anche i dati britannici. Il Carroccio è il secondo partito in Ue dopo la Csu/Cdu con 30 seggi. Il M5S sale a 18 (dal 20,9% al 21,5) mentre il Pd cala a 16 da 17 (nel 2014 ne aveva 31), Forza Italia stabile a 8 (ne aveva 13). Nel Regno Unito è previsto l’exploit del Brexit Party di Nigel Farage con 10 seggi (13,5%), terzo dopo il Labour con 19 (26,5%) e i Conservatori con 12 (16,5%); l’Ukip sarebbe quarto con 9 seggi ( 13,5%).

La partecipazione del Regno Unito sposta gli equilibri interni alla plenaria di Strasburgo a favore dei tre gruppi della destra euroscettica e sovranista, che insieme guadagnerebbero almeno il 2,5% dei seggi superando il 25% dei voti. Mentre la grande coalizione tra Partito Popolare Europeo e Socialisti&Democratici pare destinata a perdere il 10%. Sui 751 seggi della plenaria, il Ppe dovrebbe ottenerne 180 (37 in meno degli attuali 217) e i S&D 149 seggi (anche loro 37 in meno rispetto agli attuali 186). Con l’Alleanza dei liberali e democratici, la maggioranza europeista dovrebbe comunque essere garantita: l’Alde ottiene infatti 76 seggi contro i 68 attuali, a cui potrebbero aggiungersi i 21 eletti nella Republique En Marche di Macron arrivando così tutti insieme a circa il 56%.

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Le liste

Il rinvio della Brexit limita i danni a Conservatori e Riformisti (l’Ecr a cui appartiene Fratelli d’Italia), di cui i Tories britannici sono uno dei due assi portanti insieme ai polacchi del PiS: dovrebbero passare da 76 a 66 seggi (+1,3% da marzo). L’Europa della libertà e della democrazia diretta (Efdd di cui fa parte il M5s) grazie a Farage dovrebbe passare da 41 a 45 seggi, in particolare grazie a 14 eletti del nuovo Brexit Party di Nigel (+1,7). La coalizione Europa delle nazioni e delle libertà (Efn a cui appartiene la Lega) ne dovrebbe ottenere 62, 25 in più, con i 5 eletti dell’Ukip britannico. Recuperano infine i Verdi (dal 7,2% al 7,6) e cala l’estrema sinistra Gue (dal 7% al 6,1). La proiezione include 62 eletti (l’8,3% del totale) attribuiti ad «altri» perché i loro partiti nazionali non hanno ancora comunicato la loro adesione a un gruppo. Tra questi, ci sono 21 eletti in Francia per la Republique En Marche che potrebbe aderire all’Alde, 7 seggi in Spagna per Vox e 3 in Olanda per il Forum per la Democrazia che dovrebbero aderire a un gruppo euroscettico, e 4 seggi in Polonia a Wiosna che dovrebbe entrare nei S&D.

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