27 aprile 2019 - 22:55

Crippa: «La Lega sta crescendo, dopo le Europee al governo servirà un tagliando»

Il segretario dei giovani: «Se dovessimo tornare alle urne, mi sembrerebbe difficile un’ alleanza con un partito in cui ci sono esponenti che abbiamo visto a bordo della Sea-Watch»

di Marco Cremonesi

Crippa: «La Lega sta crescendo, dopo le Europee al governo servirà un tagliando»
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«Noi quest’ultimo anno siamo rimasti quelli di prima. Non siamo cambiati. E, dunque, davvero non capisco l’atteggiamento dei 5 Stelle». Andrea Crippa, da Milano, 32 anni, è il segretario della Lega giovani. Un incarico in cui è stato preceduto — allora si chiamavano Giovani Padani — da Matteo Salvini. E molti ne sono convinti: Crippa presto diventerà il vice di Salvini.

È arrabbiato per i continui attacchi contro la Lega?
«Ma sì, non si capisce se l’anno scorso abbiano fatto l’accordo con noi soltanto per andare al governo, se adesso abbiano cambiato idea... Guardi che non è soltanto il rapporto con la Lega, non si capisce dove i 5 Stelle vogliano andare: sulle autonomie regionali erano d’accordo, ora non più; sulla giustizia sembrano tentati dall’iper giustizialismo; in Europa un giorno incontrano i banchieri e il giorno successivo i gilet gialli. Io mi auguro che il governo vada avanti, ma per fare sintesi occorre la volontà di entrambe le parti».

Quale attacco l’ha infastidita di più?
«Mi urta profondamente quando ci danno dei fascisti, dei negazionisti dell’Olocausto, dei fan del Duce...».

Suvvia Crippa, tra i vostri elettori qualche nostalgico c’è...
«Noi certamente abbiamo in pancia voti di destra ma sono convinto che ce ne siano tanti di più di sinistra. Quelli di coloro che sui temi sociali e soprattutto del lavoro si sono sentiti traditi dalla sinistra».

La vicenda Siri mette a rischio il governo?
«Spero proprio di no».

Perché il sottosegretario rassegnerà le dimissioni?
«Ma scusi, che segnale sarebbe se noi facessimo dimettere un sottosegretario per un avviso di garanzia? Si cambia il governo per un avviso di indagine o un titolo sui giornali? È chiaro che la Lega sarebbe la prima ad allontanarlo se le accuse fossero confermate, ma così è giusto che Siri resti al suo posto».

Che cosa succederà dopo le Europee? Pensa che il governo cadrà?
«Noi in questo momento siamo in crescita vertiginosa al Sud, mentre al Nord il nostro elettorato è consolidato. Un sacco di elettori si stanno spostando verso di noi, ma non possiamo permetterci di deluderli. Per questo dopo le Europee è necessario dare risposte».

Insomma, governo fase 2?
«Ma sì. Un tagliando al governo sarà utile per dare risposte non assistenzialiste ma che consentano ai giovani di non andarsene: meno tasse, più lavoro, più infrastrutture».

Se il governo cadesse, vede possibile un esecutivo di centrodestra più forze sparse?
«No. L’unica alternativa a questo governo è il voto, non è più tempo di governi sostenuti dai cambiacasacca. Ma mi lasci dire che se dovessimo tornare alle urne, mi sembrerebbe difficile un’ alleanza con un partito in cui ci sono esponenti che abbiamo visto a bordo della Sea-Watch (Stefania Prestigiacomo, FI)».

Siete convinti di tornare alle Province?
«Io sì. Le Province esistono ancora. Hanno compiti, ma non le risorse per svolgerli. Hanno consigli, ma non sono più eletti dai cittadini. Dal mio punto di vista, non ho dubbi: più soldi arrivano a Comuni ed enti locali, e meno ne arrivano allo Stato e all’Unione Europea, meglio è».

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