3 gennaio 2019 - 09:57

Di Maio vola a Bruxelles: manifesto e alleanza contro le destre estreme. Così il M5S sfida la Lega

La missione del vicepremier dopo l’Epifania decisa con Di Battista ha l’obiettivo di reagire l’ascesa di Salvini in vista del voto Ue di maggio. Di Maio cerca un’intesa anche con i Verdi

di Claudio Bozza

Di Maio vola a Bruxelles:  manifesto e alleanza contro le destre estreme. Così il M5S sfida la Lega
shadow

Lega e M5S sono uniti al governo in Italia, mentre alle elezioni europee si presenteranno ben distinti. E si annunciano già scintille. Subito dopo l’Epifania, il 7 o l’8 gennaio (la data è in via di definizione), il leader del Movimento Luigi Di Maio volerà a Bruxelles per siglare, assieme ai rappresentanti di altri sei Paesi europei, il «Manifesto dei sette» contro le destre estreme. Un passaggio politico molto significativo, che ha l’obiettivo di marcare le differenze anche rispetto ai partiti della destra più spinta e arginare i forti mal di pancia della base di sinistra del Movimento. Più di un messaggio per l’alleato di governo, Matteo Salvini, la cui bussola politica punta dalla parte opposta: incontrerà infatti Jarosław Kaczyński, leader di Diritto e giustizia, partito ultra conservatore e sovranista che governa la Polonia.

La strategia Di Maio - Di Battista: no all’euroscetticismo

Il risultato del voto di domenica 26 maggio sarà fondamentale per aggiornare i rapporti di forza all’interno del governo italiano, sostenuto da numeri parlamentari che alle elezioni politiche del 4 marzo hanno visto il M5S raccogliere il 32,7%, mentre la Lega il 17,4%. Oggi, però, secondo i sondaggi, il partito di Salvini godrebbe di un consenso raddoppiato, mentre il Movimento veleggerebbe di poco sopra al 28%. Un quadro politico ribaltato, che ha innescato più di un campanello di allarme tra i 5 Stelle. Così Di Maio, assieme al «gemello diverso» Alessandro Di Battista, ha messo a punto una strategia europea, che punta a stringere alleanze per riformare le regole Ue, a cercare di rompere l’asse franco-tedesco e pure lo storico duopolio tra Ppe e Pse. La discussione del «Manifesto dei sette» sarà quindi il passaggio chiave, che segnerà l’inizio della campagna elettorale, con netti distinguo (anche puntando molto sull’ambiente per cercare un’intesa con i Verdi d’Europa) rispetto al piglio euroscettico/sovranista che applicherà la Lega.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT