3 gennaio 2019 - 22:08

Dl Sicurezza, il tormento tra i M5S. Nogarin: non è una buona legge

«Ci sono aspetti che non mi convincono da un punto di vista politico ed etico e altri che ritengo difficilmente applicabili. Ma le regole vanno rispettate»

di Marco Gasperetti

Filippo Nogarin (LaPresse)
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Non disubbidiranno (almeno per ora) ma anche i sindaci pentastellati questo decreto sulla sicurezza non riescono a digerirlo. Così se Filippo Nogarin, sindaco di Livorno e vice presidente dell’Anci, decide di mettere nero su bianco il suo dissenso contro il Salvini-pensiero, anche Francesco De Pasquale, primo cittadino di Carrara, confessa gravi turbamenti dopo aver letto le nuove normative sugli immigrati. E così fanno anche i sindaci di Pomezia, Andrea Zuccalà e di Ardea (città metropolitana di Roma) Mario Savarese. Insomma, una bocciatura politica netta e un «fuoco amico» che colpisce la Lega e il suo leader che quel decreto hanno voluto fortissimamente. Il più critico di tutti è Nogarin. Gli amici di movimento a microfoni spenti sostengono che quando ha letto il decreto sicurezza abbia avuto un sussulto e abbia ribadito, come aveva già fatto in passato, che lui gli immigrati lì aiuterà sempre e il porto della sua città resterà aperto. E forse non è un caso che ieri la Ong Sea Watch lo abbia ringraziato pubblicamente insieme agli «avversari» Leoluca Orlando, Luigi De Magistris per il suo sì ad accettare la loro nave salva-disperati.

«Non li abbandoneremo su una strada»

Ieri Nogarin ha preso carta e penna: ha bocciato il decreto e ha aggiunto che lo rispetterà perché costretto dal ruolo istituzionale e soprattutto per difendere i suoi dirigenti. «Il decreto sicurezza è tutt’altro che una buona legge — scrive —. Ci sono aspetti che non mi convincono da un punto di vista politico ed etico e altri che ritengo difficilmente applicabili». Nonostante il dissenso il decreto però diventerà legge anche a Livorno: «Come rappresentante di un’istituzione è mio dovere applicarlo». E soprattutto «non chiederò ai miei dirigenti di ignorare il decreto per non esporli a contestazioni da parte della magistratura», spiega Nogarin. E gli immigrati? «Non li abbandoneremo su una strada — assicura — e garantiremo loro un’assistenza minima, al pari delle persone che vivono in condizione di difficoltà sul nostro territorio». Molto preoccupato anche il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale alla guida di un monocolore pentastellato. «Rischiamo di trovarci con un gruppo di immigrati, ex richiedenti asilo, a spasso senza alcuna tutela e sostegno — spiega —. Non è un numero alto, per fortuna, ma la mia città ha già problemi di degrado sociale non può sopportarne altri». Applicherà il decreto? «No comment», risponde il sindaco. Mario Savarese, primo cittadino di Ardea (Roma), è invece convinto che la legge debba essere applicata comunque. «Come sindaco non posso fare altrimenti — spiega — ma il mio giudizio sul decreto sicurezza non è positivo. La sensazione è che non risolva i problemi e mi aspetto che si pensi a interventi preventivi e non repressivi».

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