6 gennaio 2019 - 22:56

Lega e M5S si spaccano sui migranti
L’appello del Papa ai leader europei

Il vicepremier e ministro dell’Interno Salvini: quanti ne prendiamo? Zero. Ma Di Maio: si decide insieme. Malta: noi non li faremo approdare

di Paola DI Caro

Lega e M5S si spaccano sui migranti  L’appello del Papa ai leader europei
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Matteo Salvini è tranchant: «Quanti migranti accogliamo? Zero, abbiamo già dato». Luigi Di Maio è aperturista: «Per dare uno schiaffo morale all’Europa che sta ancora in settimana bianca, possiamo prenderci dieci tra donne e bambini». Il risultato della doppia linea di intervento sul caso delle due navi, la Sea Watch3 e la Sea Eye ferme al largo di Malta con 49 migranti a bordo da 18 giorni, è uno scontro molto duro nella sostanza ancor più che nella forma tra Lega e M5S. Ed è un nuovo forte scossone per la maggioranza. Perché, anche in vista della campagna per le Europee ormai di fatto iniziata, il ministro degli Interni non vuole cedere di un millimetro anche «per una questione di princìpio», e rivendica per il suo dicastero la decisione («Va bene che parlino Fico e Di Battista e che si discuta col premier, ma in materia di migranti decido io»), mentre gli alleati, anche con il ministro dei Trasporti Toninelli che annuncia come si sia «pronti a dare una lezione all’Europa accogliendo donne e bambini», pretendono una decisione collegiale e più consona alla sensibilità del proprio elettorato. Lo dimostrano le parole del vicepremier Di Maio: «A Salvini nessuno vuole togliere il potere di decidere, però questa è una decisione che prende il governo intero, come abbiamo sempre fatto».

La situazione è tanto delicata quanto bloccata, anche perché il governo di Malta fa a sua volta la faccia feroce: «Non diventeremo il luogo dove vengono fatti sbarcare i migranti salvati dalle organizzazioni umanitarie che altri Paesi non vogliono accogliere», dice il premier Joseph Muscat. Il tutto mentre arriva un «appello ai leader europei» di papa Francesco perché si risolva l’emergenza umanitaria dei 49: «Dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone», ha detto il Pontefice ieri durante l’Angelus. Difficile dire come finirà, visto che nessuno sembra voler cedere. Meno di tutti Salvini, che ieri su Facebook, dopo le aperture di Di Maio e Toninelli, è tornato a ribadire che non si faranno eccezioni, anche per dare un messaggio definitivo: «Se cediamo il 6 gennaio, il 7 gennaio siamo da capo. E le Ong continuano ad aiutare i trafficanti di esseri umani. Il buon cuore? Dobbiamo averlo innanzitutto verso i 5 milioni di poveri italiani».

E ai sindaci disposti ad aprire i loro porti, nessuno sconto: «Finché sarò al ministero, le regole si rispettano. Non esistono solo diritti ma esistono anche i doveri». Spiragli insomma non se ne vedono. Se il leghista Roberto Calderoli chiede che siano tedeschi e olandesi (visto che le due navi battono bandiera dei due Paesi) a farsi carico dei migranti, dall’opposizione si alzano le critiche del Pd (il presidente del partito, Matteo Orfini, chiede che non solo donne e bambini ma che tutti i 49 in mare vengano accolti) e invece gli elogi di Forza Italia, favorevole alla linea dura di Salvini. Chiaro che ci si attende ormai a breve una soluzione, gestita dall’Europa o no. Anche perché, come ha spiegato ieri il medico della Sea Watch3 la situazione a bordo «diventa ogni giorno più instabile e cresce il livello di stress». Insomma «la vicenda deve finire il più presto possibile. Abbiamo bisogno di una risposta dalla comunità europea, per una giusta distribuzione delle persone che abbiamo a bordo».

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