8 gennaio 2019 - 21:48

Salvini a Varsavia: faccia a faccia con Kaczynski in cerca di un asse sovranista per le Europee

L’incontro del leader della Lega con il presidente del partito PIS mercoledì pomeriggio

di Monica Guerzoni

Salvini a Varsavia: faccia a faccia con Kaczynski in cerca di un asse sovranista per le Europee
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VARSAVIA - «Il patto si farà», è la voce che rimbalza tra Roma e Varsavia a poche ore dall’incontro tra Matteo Salvini e Jaroslaw Aleksander Kaczynski, in programma alle tre di mercoledì pomeriggio nella capitale polacca. L’accordo elettorale con il presidente del partito di maggioranza PIS è una tessera fondamentale del mosaico con cui il leader della Lega spera di ridisegnare il volto dell’Europa. Se tutto andrà come Salvini spera, anche gli eletti del partito sovranista Diritto e Giustizia (in polacco Prawo i Sprawiedliwosc) confluiranno dopo le elezioni europee nel grande gruppo eurocritico che il «Capitano» del Carroccio va progettando da mesi.

«Rivoluzione del cambiamento in Europa»

Stringere i bulloni dell’asse con i Paesi di Visegrad, a cominciare dalla Polonia, è un passaggio fondamentale del disegno con cui Salvini punta a ottenere la maggioranza dei seggi a Strasburgo e «spezzare finalmente l’asse tra Ppe e Pse, che ha imposto per anni politiche di austerity». Per il ministro dell’Interno - che a Varsavia vedrà il suo omologo Joachim Brudzinski e forse anche il primo ministro Mateusz Morawiecki - il 26 maggio sarà «la rivoluzione del cambiamento, anche in Europa». E se pure l’amicizia di Salvini con il presidente russo Vladimir Putin alimenta fastidi e sospetti tra i vertici del governo polacco, le rispettive delegazioni sono ottimiste sull’esito del faccia a faccia.

Italia e Polonia

Gli interessi, politici ed economici, sono troppo grandi perché l’antipatia che il fondatore del partito Diritto e Giustizia ed ex primo ministro polacco nutre per lo «zar» di Mosca possa mandare a monte i piani europei dei due leader sovranisti. Sul piano economico, basti dire che L’Italia è il terzo tra i partner commerciali della Polonia e che a Varsavia lavorano aziende del calibro di Leonardo e Brembo. Sul piano della politica estera il patto con Kaczynski, se suggellato, avrebbe in sé la forza di spostare a destra il timone dell’Europa. La Lega e il Pis, che guida la Polonia, condividono politiche fortemente restrittive nei confronti dei migranti. Ma il partito di Kaczynski ha fatto notizia in tutto il mondo per alcune scelte fortemente illiberali: dal pensionamento forzato dei giudici alla riduzione dei diritti delle donne e della libertà dei media. L’opposizione al governo polacco, che nei sondaggi è pochi punti sotto il Pis, contesta l’accordo con Salvini: in Polonia il tasso di europeismo è altissimo, oltre il 75 per cento della popolazione, e al leader del Carroccio si attribuisce l’intenzione di uscire dalla moneta unica. Ma Salvini tira dritto, convinto che la missione a Varsavia abbia un valore diplomatico oltre che politico, perché «dopo anni di freddo», dirà in una città ghiacciata e imbiancata di neve, «è il disgelo tra Roma e Varsavia».

Kaczynski: solitario, amante dei gatti

Salvini e Kaczynski non si sono mai visti prima, ragione per cui nella delegazione italiana circola un filo di cautela. Il polacco è un personaggio ermetico, solitario, amante dei gatti. Un uomo diffidente e ancora fortemente turbato per la morte del fratello gemello Lech, scomparso nel 2010 in un incidente aereo quando era presidente della Polonia.

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