25 gennaio 2019 - 21:07

Paolo, lo chef malato di Sla candidato con Forza Italia: «La mia battaglia per rappresentare i disabili»

A 21 anni, ha deciso di accettare la sfida che gli ha lanciato Berlusconi. Sarà in corsa il 24 febbraio per le regionali sarde

di Alberto Pinna

Paolo, lo chef malato di Sla candidato con Forza Italia: «La mia battaglia per rappresentare i disabili»
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Paolo aspetta una carrozzina supertecnologica per lanciarsi nella campagna elettorale. Comizi, porta a porta, forse anche qualche apparizione in tv, come tutti i candidati alle elezioni regionali. Ma Paolo Palumbo è un candidato speciale: è il più giovane malato di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), un mostro che paralizza, impedisce di parlare, di mangiare e, infine, non perdona. «Avevo 17 anni, quando l’ho saputo e da allora per me è cominciata una nuova vita. Mi sono detto: non posso lasciarmi andare. Devo darmi un obiettivo per volta». Il primo — diventare chef — lo ha centrato subito. E via di seguito, gli altri: scrivere un libro di ricette. Fatto. Ed è nato il quasi best seller «Sapori a colori», firmato con il più famoso «collega» Luigi Pomata.

«Poi ho scelto di spendermi per gli altri, quelli che stanno peggio, perché oltre alla malattia non hanno, come ho io, una famiglia che li sostiene e vanno a sbattere contro una sanità pubblica che spesso li abbandona». Paolo ha usato le armi del web (#IostoconPaolo, e la pagina «finalmente abili») ed è stato inondato di consensi. «Più perdevo energie fisiche, più crescevano in me volontà e determinazione. Non potevo muovermi, ma ho capito che era la politica il motore di tutto». Così è riuscito a incontrare Barack Obama e John Kerry, ad avere un filo diretto con ministri e leader. «Ho convinto Salvini a fare il ministero delle disabilità. Ma bisogna renderlo operativo, altrimenti rimarrà una scatola vuota».

Ora, a 21 anni, ha deciso che non è più il tempo di chiedere, ma di fare. In Sardegna si vota il 24 febbraio: «Molti partiti mi hanno chiesto di candidarmi. Io ho scelto Forza Italia, Berlusconi mi ha incoraggiato e poi ho uno zio deputato con gli azzurri». Programmi? «Fare istituire un assessorato regionale alle disabilità. Ma sia chiaro: non mi interessa la poltrona. E faccio una sola promessa: sarò la spina nel fianco di chi usa la disabilità per fini propagandistici, di chi sfrutta e illude gli ammalati con un sorriso e poi sparisce». Paolo riesce a respirare soltanto grazie a un dispositivo a flusso continuo, è alimentato con un sondino, comunica attraverso un apparecchio che permettere di scrivere al computer con gli occhi. Ma è una roccia: «Parlare? Non è un problema. Ho scoperto amici attori, leggeranno il computer e mi presteranno la loro voce. Sarà una campagna elettorale entusiasmante. Mi ha ridato la vita».

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