7 marzo 2019 - 10:06

«Pistole non vaccini» il titolo di impatto di apertura di «Avvenire»

Marco Tarquinio, direttore del quotidiano della Cei: «La legge sulla legittima difesa e il no ai vaccini sono una contraddizione del ministro Salvini»

di Alessandra Arachi

«Pistole non vaccini» il titolo di impatto di apertura di «Avvenire»
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Marco Tarquinio, l’apertura del suo giornale di oggi: “Pistole non vaccini”, a leggerlo non sembrerebbe un titolo di un quotidiano dei vescovi come è “Avvenire”...
«E perché no?Sono dieci anni che dirigo il giornale e li ho fatti spesso titoli che siano di impatto e inducano a riflettere. Questo poi mette insieme due elementi».
Quali?

«Il primo è evidente, è l’elemento di cronaca, il messaggio che ha mandato ieri Salvini agli italiani con la dichiarazione sui vaccini per i ragazzi sulle scuole, prima, e poi con la legge sulla legittima difesa - che io chiamo illegittima difesa - che spinge gli italiani a comprarsi le pistole».
Il secondo elemento?

«Con il titolo volevo dire: le pistole non sono un vaccino contro la violenza».
A chi voleva dirlo? A Matteo Salvini?
«Certo, anche a lui. Salvini sta facendo un errore enorme che gli si ritorcerà come un boomerang. È un ministro dell’Interno, deve capirlo, il suo è uno tra i ruoli più istituzionali del nostro Paese, le sue parole pesano doppio. Non a caso tre fra i nostri ultimi presidenti della Repubblica sono stati ministro dell’Interno: Cossiga, Scalfaro e Napolitano».
Perché dice che Matteo Salvini sta facendo un errore che gli si ritorcerà come un boomerang?
«È entrato in contraddizione, un paese non vaccinato non è un paese più sicuro».
Pensa che questo messaggio gli arriverà?
«Con Salvini io ci ho provato a dialogare quando era segretario della Lega e europarlamentare. Si parlava di immigrati, di corridoi umanitari, eravamo in una trasmissione. Salvini disse che il corridoio umanitario era uno strumento che concepiva. Ma poi...».
Poi?
«In Parlamento venne presentata una mozione sui corridoi umanitari. Chi è stato l’unico partito che ha votato contro?».
La Lega?

«Già, la Lega del segretario Matteo Salvini».

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