9 marzo 2019 - 10:50

Di Battista scomparso da un mese. E Di Maio affronta da solo la sfida finale sulla Tav contro Salvini

Il frontman doveva essere la chiave per contrastare la Lega, ma la strategia è fallita con le sconfitte in Abruzzo e Sardegna. Ora il governo traballa ed il leader M5S è solo

di Claudio Bozza

Di Battista scomparso da un mese. E Di Maio affronta da solo la sfida finale sulla Tav contro Salvini Di Battista con Di Maio e Grillo sul palco
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Era tornato di gran carriera dal viaggio di sette mesi in Sudamerica, per dare man forte all’«amico Luigi» Di Maio. Foto abbracciati sulla neve (Qui il racconto del ritorno a Capodanno), post super aggressivi sui social network, viaggi insieme alla volta di Bruxelles «perché rivolteremo l’Europa come un calzino». Poi più niente: scomparso da un mese. Alessandro Di Battista, capo dell’ala dura del Movimento 5 Stelle, è come «desaparecido». I suoi profili social sono in letargo: non si vede più da settimane al fianco del leader M5S Di Maio e non si farà neppure vedere a «Villaggio Rousseau», la manifestazione che i grillini e Casaleggio hanno organizzato sabato 9 marzo a Milano per confrontarsi con la «base» sull’Europa in vista delle elezioni del 26 maggio. E adesso che il governo rischia una crisi senza ritorno, Di Maio è rimasto solo a combattere la sfida chiave contro la Lega sulla prosecuzione dei cantieri dell’Alta velocità Torino-Lione, per i grillini da sempre un «male assoluto».

La reunion a capodanno, sulla neve, di Di Maio e Di Battista La reunion a capodanno, sulla neve, di Di Maio e Di Battista

Il motivo di questo improvviso black out comunicativo? «Dibba» spiega che si tratta di «motivi personali». Ma, più probabilmente, come filtra da ambienti vicini a Di Maio, dietro a questo silenzio c’è una questione politica. Con i sondaggi che davano da tempo il M5S in calo di consensi, Di Maio ed i comunicatori avevano individuato in Di Battista la figura chiave per recuperare terreno, richiamandosi alle radici grilline, ed evitare di essere fagocitati dallo strapotere della Lega. Così «Dibba» è tornato all’attacco su social, tv e giornali, (ri)esaltando i toni. Ma questa strategia, numeri alla mano, non ha sortito i numeri sperati. Prima la batosta alle elezioni regionali in Abruzzo, con il Movimento finito terzo, dietro anche al Pd. E poi la rinuncia totale, da parte di «Dibba-Maio», a «metterci la faccia» in Sardegna, dove il centrodestra unito ha stravinto.

Di Battista e Di Maio in auto alla volta di Bruxelles Di Battista e Di Maio in auto alla volta di Bruxelles

Nel frattempo Di Battista ha incassato una querela da parte di un’ampia fetta di imprenditori piemontesi di Confindustria dopo che l’ex parlamentare aveva denunciato «tangenti per la Tav» durante uno dei suoi j’accuse contro la Torino-Lione. Poi è stato costretto ad ammettere che il padre Vittorio aveva tenuto un lavoratore a nero nella sua azienda, che aveva anche accumulato debiti importanti con lo Stato. Tutti fattori che hanno indicato a «Dibba» il sentiero del silenzio. Almeno per un po’ e in attesa della partenza per il suo prossimo viaggio: in India.

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