13 marzo 2019 - 10:50

Italia-Cina, il governo a Mattarella: testo meno vincolante di altri. Berlusconi: «Nostra libertà a rischio»

Il leader di Forza Italia contro la Nuova Via della Seta: «Se la Cina diventasse il leader del 5G potrebbe diventare padrone del mondo. Io sono molto preoccupato, anche per il futuro dei miei figli»

di Claudio Bozza e Redazione Online

Italia-Cina, il governo a  Mattarella: testo meno vincolante di  altri. Berlusconi: «Nostra libertà a rischio»
shadow

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato messo al corrente dei dettagli del memorandum con la Cina dal presidente Conte, incontrato a pranzo assieme ai vicepremier Salvini e Di Maio e ad altri ministri del governo. Secondo quanto si apprende si è fatto presente che il memorandum italiano è molto meno pregnante di tanti altri siglati bilateralmente da altri Paesi europei (ecco cos’è la «Nuova Via della Seta »). Le regole di ingaggio italiane riguardo agli accordi con la Cina, è stato sempre sottolineato, «sono molto più severe e stringenti del documento di giorni scorsi dell’Unione Europea». Naturalmente, è stato ribadito, si guarda con attenzione alla posizione degli Stati Uniti, anche se il tema del 5G non è incluso il memorandum.

Le critiche di Berluscnoi

Sulla vicenda è intervenuto anche Silvio Berlusconi, in un’intervista a Mattino 5, dicendosi «molto preoccupato». «C’è un rischio totale — ha detto —. Siamo in un’epoca di intelligenza artificiale. Siamo in un’epoca 5G. Chi arriverà ad essere il numero uno nell’intelligenza artificiale arriverà ad essere il numero uno, qualcuno dice il padrone del mondo. Io sono molto preoccupato, anche per il futuro dei miei figli».Il premier Giuseppe Conte, in un’intervista esclusiva al Corriere, aveva invece spiegato che quella sulla nuova Via della seta è «un’intesa limpida e non un cavallo di Troia».

«Ad oggi prevalgono i rischi»

Il memorandum con la Cina, per il leader di Forza Italia, è «certamente una opportunità» ma «in questo momento per come è la situazione prevalgono i rischi» e martedì «per la prima volta si è registrata qualcosa di positivo nel Parlamento Ue che ha approvato un documento che dice “attenzione ai rapporti con la Cina perché è in atto un’offensiva sul piano commerciale ed economico». Ma la Cina «fa intravedere con chiarezza che la sua vuole essere anche una sfida sul piano politico e forse anche militare — riflette il leader di Forza Italia — Si confrontano due vie opposte: la nostra via occidentale, liberale, e una via totalitaria». (Qui l’articolo con l’Ue che lancia l’altolà all’Italia sulle intese con la Cina). A questo avvertimento ha risposto il ministro dell’Economia Giovanni Tria: «Una tempesta in un bicchier d’acqua».

I possibili risvolti militari

E a proposito di possibili risvolti militari, l’ex presidente del Consiglio, aggiunge: «Io non so se, come qualcuno dice, l’arsenale nucleare cinese è davvero più potente di quello americano e quello russo messo insieme. So che con la loro Marina sono padroni dell’Oceano Indiano, sono padroni a metà con gli Usa dell’Oceano Pacifico. C’è un progetto di egemonia globale che potrebbe portarci a perdere i valori della nostra libertà».

Il fronte Huawei

«Su Huawei c’è rischio totale: chi arriva prima nell’intelligenza artificiale, e la Cina sta facendo investimenti enormi, può diventare padrone del mondo — conclude Silvio Berlusconi — In Cina- chi ha il potere è padrone di tutto. Là è il governo che dice alla magistratura chi condannare. L’antitesi totale dell’Occidente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT