28 marzo 2019 - 13:33

Castrazione, scontro tra Lega e M5S

Giannone (Movimento): «Solo propaganda». L’irritazione dei vertici e la trattativa serrata tra i ministri Bongiorno e Bonafede per risolvere l’ennesimo intoppo

di Alessandro Trocino

Castrazione, scontro tra Lega e M5S
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«È il solito giochino della Lega. Quando stiamo per approvare un provvedimento nostro, loro si mettono di traverso, provano a oscurarlo e a creare un problema politico». Ai piani alti del Movimento l’irritazione è a mille ed evoca il «Metodo Lega» di cui scriveva oggi Massimo Franco sul Corriere. Scoppia, dunque, l’ennesimo caso nella maggioranza, questa volta sul provvedimento contro la violenza sulle donne («Codice Rosso») e in particolare sull’emendamento presentato da Giulia Bongiorno (Lega) che introduce la castrazione chimica volontaria. Provvedimento che dovrebbe essere approvato oggi, ma che al momento è oggetto di una serrata trattativa tra Bongiorno e il ministro Alfonso Bonafede.

L’emendamento e la protesta

L’emendamento, che modifica l’articolo 165 del codice penale, prevede che la sospensione condizionale della pena, nei casi di condanna per reati come la violenza sessuale possa essere «subordinata a trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido con il consenso del condannato». Norma che non piace affatto a molti parlamentari dei 5 Stelle. Come Veronica Giannone: «E’ chiaro che non voterò un emendamento del genere. E’ una presa in giro dire: “Ti castriamo ma solo se sei d’accordo”. Non è la castrazione chimica lo strumento, ma il carcere e la certezza della pena. Quello che propongono è solo propaganda politica e come me la pensano decine di miei colleghi». Critico anche il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli: «Io personalmente non sono d’accordo sulla castrazione chimica. Non sto seguendo i lavori alla Camera ma non credo sia un tema su cui il M5S sia disponibile».

La mediazione

Il testo del provvedimento sulla violenza contro le donne era stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 novembre su proposta del Guardasigilli Alfonso Bonafede e del ministro Giulia Bongiorno. L’obiettivo è contrastare i femminicidi (150 all’anno). La Bongiorno spiega: «M5s ha inserito nuove norme sulla violenza sessuale, noi su questo argomento. La norma non è nel contratto ma mi auguro che si trovi un’intesa». Il problema è che sulla questione dell’emendamento il governo deve dare un parere. Favorevole o contrario? Per risolvere l’ennesimo incidente trattano in questi minuti Bongiorno e Bonafede.

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