28 marzo 2019 - 23:25

Il giorno del Congresso delle famiglie
«Basta attaccarci, ora politiche serie»

E Meloni: vogliamo aggiungere diritti, non toglierli.

Il giorno del Congresso delle famiglie «Basta attaccarci, ora politiche serie»
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ROMA La cerimonia di apertura è prevista stamane per le 9, con l’intervento di Brian Brown, presidente del Congresso delle Famiglie. Giusto il tempo di una pausa caffè e poi inizieranno le sessioni plenarie che si alterneranno a seminari di approfondimento e interventi, inclusi quelli dei governatori di Veneto (Luca Zaia) e Friuli Venezia Giulia (Massimiliano Fedriga). Fino a domenica alle 11. Poi il coro, la cerimonia di chiusura e dalle 12.15 fino alle 15.30 una Marcia per la famiglia in una Verona già diventata meta di flash mob e proteste contro l’iniziativa che ha spaccato il governo. La Lega parteciperà con i ministri della Famiglia, Lorenzo Fontana, e dell’Istruzione, Marco Bussetti. Ma soprattutto con il leader Matteo Salvini, che ha annunciato: «Io vado a Verona per difendere la famiglia composta da mamma e papà. Finché campo difendo il diritto del bambino ad avere una mamma e un papà e a essere adottato dove ci sono una mamma e un papà».

In contrasto il vicepremier Luigi Di Maio, M5S, che ha obiettato: «Per me la famiglia è sacra, ma lì si parla della donna come quella che se ne deve stare a casa a fare i servizi. Della donna come essere inferiore all’uomo». Di Maio assieme al premier Giuseppe Conte ha tolto il patrocinio di Palazzo Chigi all’iniziativa. E domani, con il sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora rimarcherà — in un contro evento a Roma con 600 giovani nello stesso giorno in cui Salvini parlerà a Verona — che il M5S «guarda avanti e non al Medioevo».

Accuse del tutto ingiustificate secondo i promotori, a partire dal senatore leghista Simone Pillon. Perché? «Noi dobbiamo affrontare la questione della famiglia per quello che è. Perché senza mamme e papà non ci sono figli. E oggi le famiglie sono pesantemente penalizzate da politiche fiscali, dall’assenza di sostegno alla maternità e dai costi dell’istruzione e della formazione. Dalla nascita alla laurea oggi un figlio costa più di una Ferrari. È di questo che vogliamo parlare. Se continua così, secondo le stime, nel 2050 saremo estinti. E prima saremo una nazione-ospizio. Sarà giunto il momento di parlarne o no?». Per confrontarsi su quali soluzioni? «Politiche serie. Cominciamo a non far pagare l’Iva ai bambini. Da appena nati sono tassati: sui pannolini e sul latte in polvere. Allo studio c’è una flat tax su base familiare che impegni il governo a riconoscere tre anni di contributi figurativi per ogni figlio delle donne che lavorano».

Concorda Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che sarà a Verona. E, assicura, parteciperà «non per togliere diritti, ma per aggiungerne altri». Quali? «il diritto di una madre a poter avere figli e contestualmente poter lavorare. Il diritto di poter pagare meno tasse per chi ha una famiglia numerosa. Il diritto di una donna che abortisce perché non ha alternative ad avere un’altra scelta».

Eccolo uno dei punti più contestati. Quello della riapertura del dibattito sulla legge 194 sull’aborto. Chi manifesta cita Dimitri Smirnov, esponente della Chiesa ortodossa russa tenacemente anti-abortista, tra i partecipanti. «Falso, hanno usato frasi montate ad arte», dicono gli organizzatori. Polemiche anche su Lucy Akello, parlamentare ugandese accusata di aver sostenuto una proposta per la pena di morte agli omosessuali. «Quella di Akello è una fake news da lei già smentita — ribatte Pillon —. Per il resto nella propria intimità ciascuno deve fare ciò che vuole. Ma qui si parla d’altro». Di rivedere la 194? «No. Di applicarla nella parte in cui non lo è mai stata. Nel sostegno alla vita nascente. Il resto è manipolazione ideologica». Anche il fatto che vorreste le donne a badare alla casa piuttosto che al lavoro? «Ma ci mancherebbe. Mia moglie lavora. Mia madre mi ha partorito lavorando. Noi siamo in favore di una donna che possa scegliere. Se non può, perché magari ha un disabile o un anziano in casa, va sostenuta con l’armonizzazione dei tempi. Se non vuole, va aiutata con scivoli o altro. Ma da quello di cui ci accusano siamo lontani anni luce».

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