28 marzo 2019 - 09:12

Beppe Grillo attacca tutti: « Toninelli ha la sindrome di Asperger. Salvini? Il Mago di Oz». Poi sui vaccini: «Noi contro l’obbligo»

Durante lo spettacolo: «Legittima difesa? «Quando hai una pistola in mano, non vedi una persona ma un bersaglio»

di Franco Stefanoni

(Imagoeconomica) (Imagoeconomica)
shadow

«Siamo contrari all’obbligo vaccinale», ha detto ieri sera Beppe Grillo durante il suo show Insomnia al Teatro Nuovo di San Marino, «ma la salute non dipende dal ministero, è un problema di socialità. Il ministro Giulia Grillo fa quello che può. I vaccini dovrebbero essere separati e noi siamo contro l’obbligo». Sulla questione, il comico e fondatore di M5S ha distribuito arance al pubblico (diversi i posti vuoti in sala) nel caso avessero voluto contestarlo. A gennaio, infatti, Grillo aveva sottoscritto un «patto per la scienza» insieme tra gli altri all'immunologo Roberto Burioni in favore del sì ai vaccini, sollevando la protesta dei No vax che das allora lo inseguono durante gli spettacoli. Ieri, Grillo, dopo aver bocciato la Tav e affrontato il tema della nuova Via della Seta, è tornato anche sulla riforma della legge sulla legittima difesa, fortemente voluta dalla Lega e ormai al traguardo, avvertendo che «quando hai una pistola in mano, non vedi una persona ma un bersaglio».

Il bluff

Grillo ha poi attaccato il ministro dell’interno Matteo Salvini definendolo «un bluff». Ha detto: «Salvini ogni tanto te lo trovi travestito, sembra il Mago di Oz. Ma lo sapete tutti come finisce il mago di Oz, si scopre che è un bluff. Lo scoprono i personaggi durante il percorso». Critiche anche per Luigi Di Maio, definito come «una garanzia, ancora senza avviso» e per Danilo Toninelli come una persona con «una leggera sindrome di Asperger». «Posso fare la satira su Toninelli? Poteva evitare di dire quella cosa sulle auto, cazzo...». Il tema della sindrome di Asperger, utilizzato maldestramente da Grillo già nell’ottobre 2018 alla convention M5S al Circo Massimo di Roma per attaccare i filosofi che vanno in tv («La sindrome di quelli che parlano in quel modo e non capiscono che l’altro non sta capendo»), era stato oggetto di aspre critiche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT