28 marzo 2019 - 18:12

Stipendi dei parlamentari, Zingaretti: «Quella di Zanda è una sua idea, non una proposta del Pd»

Polemiche dopo l’attacco del Movimento 5Stelle sulla proposta del tesoriere dem di adeguamento degli stipendi tra deputati nazionali ed europei

di Paolo Decrestina

Stipendi dei parlamentari, Zingaretti: «Quella di Zanda è una sua idea, non una proposta del Pd»
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Una polemica, una tempesta in un bicchiere d’acqua, una fake news. Trova diverse definizioni (e dimensioni) la questione degli stipendi dei parlamentari tutta in seno al nuovo Pd di Zingaretti. A chiuderla, per il momento, è un tweet del segretario in persona che si smarca dal suo tesoriere. «Abbiamo già chiarito e confermo: non c’è nessuna proposta del Pd per un aumento degli stipendi dei parlamentari. C’è una proposta di legge presentata da Luigi Zanda, che ha tutta la mia stima, prima della nomina a tesoriere e addirittura prima delle primarie. No ai polveroni», twitta Nicola Zingaretti.

La proposta presentata da Zanda il 27 febbraio prevede l’adeguamento del trattamento economico dei membri del Parlamento a quello dei parlamentari europei. E la questione, in tutte le sue sfaccettature e definizioni, era nata nella giornata di mercoledì con le parole del capo politico M5S Luigi Di Maio: «Al Senato andiamo verso il taglio degli stipendi dei parlamentari. Qualcun altro - che mi dicono essere il tesoriere di questo «nuovo» Pd - nemmeno qualche settimana fa ha depositato sempre in Senato una pdl per aumentare ulteriormente, invece, proprio gli stipendi dei parlamentari (equiparandoli a quelli degli europarlamentari). E sul salario minimo tacciono. Bella la sinistra falce e cashmere, ne sentivamo quasi la mancanza», sosteneva il vicepremier in un post su Facebook.

Frasi scritte sul social network che avevano scatenato immediatamente la replica del tesoriere dem: «Le parole di Luigi Di Maio sono destituite di ogni fondamento, come al solito», tuona il senatore a proposito della sua proposta di legge presentata il 27 febbraio: «Prevede di parificare il trattamento economico dei parlamentari italiani a quello dei parlamentari europei, che è leggermente inferiore a quello che oggi senatori e deputati ricevono. Questa è la verità e ognuno lo può verificare andando a controllare gli atti sul sito del Senato: poi Di Maio può dire pure quello che gli pare». spiega l’ex capogruppo a palazzo Madama.

Nel pomeriggio di giovedì poi, è tornato sull’argomento Zingaretti, che ha tenuto a precisare come non avesse nessun interesse a sconfessare Zanda: «Io non ho sconfessato nessuno, ho solo chiarito una tempesta in un bicchiere d’acqua: è stata trasformata e costruita una fake news», sostiene a margine di una iniziativa a Roma il segretario. «C’è una proposta di legge, depositata da un senatore straordinario e fortissimo prima addirittura delle Primarie e prima di diventare il tesoriere del Pd, che non è la proposta del Pd. Quindi è una tempesta in un bicchiere d’acqua - ha aggiunto - il resto è tutto inventato».

Parole però che non convincono affatto il Movimento 5 Stelle: «Al segretario del Pd Zingaretti voglio dire che sulle indennità dei parlamentari non c’è alcuna fake news. C’è una proposta di legge molto chiara messa nero su bianco e depositata in Senato in data 27 febbraio», sostiene Francesco Silvestri, vice capogruppo del Movimento alla Camera. «E la firma è del tesoriere che proprio lui ha nominato, Zanda. Non c’è nulla di inventato. Il disegno di legge in questione porterebbe gli stipendi dei parlamentari a 19 mila euro al mese, mentre oggi - lo voglio ricordare - il 45% degli italiani dichiara meno di 15.000 euro l’anno». Cosa vuole fare ora il segretario Zingaretti? Vuole ritirare la proposta? - si chiede l’esponente 5 stelle - revocare l’incarico a Zanda? O vuole finalmente appoggiare la nostra proposta per tagliare gli stipendi a tutti i deputati e senatori? Zingaretti ha anche detto che la proposta `è di Zanda e non del Pd´. Cosa vuol dire? Sta sconfessando Zanda oppure ci siamo persi che Zanda è passato a Forza Italia?».

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