21 aprile 2018 - 22:45

Allearsi o no: le voci dal Pdsulle convergenze con M5S

Da chi rifiuta ogni contatto a chi è pronto alle nozze

di Giuseppe Alberto Falci

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Il forno

Non si sa se il forno con il M5S di Luigi Di Maio sia ancora aperto. Sta di fatto che l’ipotesi di un’alleanza di governo con i pentastellati agita e divide le anime sospese del Nazareno. Essere o non essere il piano B di Sergio Mattarella? Diverse sono le posizioni: dai turborenziani che rifiutano ufficialmente qualsiasi tipo contatto con chi «ci ha insultato», passando per i franceschiniani che invocando il famigerato «senso di responsabilità» si affidano alle decisioni del Capo dello Stato, per i cuperliani che si mostrano cauti sul dialogo con i 5 Stelle, per quelli di Labdem che chiedono di incalzare gli interlocutori sui contenuti, fino ad arrivare alle truppe di Emiliano e del Guardasigilli Andrea Orlando — la cosiddetta minoranza interna : che ormai da giorni ripetono «il Pd non può stare fermo, vogliamo vedere le carte del M5S».

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