3 maggio 2018 - 08:20

I millennial Pd contro il governo col M5S. Ma c’è chi bacchetta Renzi: «Discutiamone»

Il peso dei 19 giovani tra i 20 e i 30 anni che il 3 maggio voteranno alla Direzione del partito. Gli anti Movimento: «Così il Pd si estingue». I trattativisti: «Dialogo con M5S per svecchiarci»

di Claudio Bozza

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I ventenni ago della bilancia nel voto alla Direzione Pd

Diciannove ragazzi tra i 20 e i 30 anni: nel maggio 2017 Matteo Renzi lì nominò membri della Direzione del Pd come rappresentanza dei cosiddetti «Millennials». Il massimo organo dirigente del partito si riunirà giovedì 3 maggio per mettere ai voti la possibilità di un accordo di governo tra Pd e M5S. L’ex segretario Renzi, di fatto, ha chiuso i giochi con la sua intervista a Che Tempo che fa su Rai 1, ma nel Pd continua la bufera. Il segretario reggente Maurizio Martina è finito con le spalle al muro assieme agli altri trattativisti del partito come Dario Franceschini e Andrea Orlando. Tra i 214 membri della Direzione ci sono 107 fedelissimi renziani; a Martina farebbero capo 19 membri, a Orlando 23, a Michele Emiliano 13 e altri 23 a Dario Franceschini, più i restanti, il cui posizionamento non è ben definito. Proprio in questo quadro, il voto dei «Millennials» potrebbe essere decisivo.

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