giri di consultazioni
«No tu no», i veti incrociati tra FI, Lega, M5S e Pd che bloccano il dialogo sul governo
La spaccatura tra centrodestra e M5S su chi includere in un esecutivo. La scelta dei Cinque Stelle per i «due forni» e lo stop del Pd. Perché il post voto è finito in una palude
1.Senza fiducia
Dopo l’esito del voto delle elezioni politiche del 4 marzo, è finora risultato impossibile trovare una maggioranza in grado di dare fiducia a un governo. La vittoria del centrodestra come coalizione, con circa il 37%, e quella di M5S come singolo partito, con circa il 32 %, ha portato a rivendicare sia da parte di Matteo Salvini della Lega sia da parte di Luigi Di Maio dei Cinque Stelle la titolarità della guida dell’esecutivo. Tra marzo e aprile, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha invano ascoltato i partiti nel tentativo di risolvere la questione. Salvini e Di Maio sono soprattutto divisi su alcuni punti politici, che impediscono alleanze.