12 novembre 2018 - 18:35

Abolizione valore legale della laurea, Bussetti frena Salvini: «Per ora no»

Il ministro dell’Istruzione precisa che «al momento non è in programma». Ma è un vecchio cavallo di battaglia della Lega e e i grillini hanno presentato in Parlamento una proposta per cancellare il voto di laurea dai concorsi

di Redazione Scuola

Abolizione  valore legale della laurea, Bussetti frena Salvini: «Per ora no»
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Come un fiume carsico, ogni tanto la questione dell’abolizione del valore legale del titolo di studio riaffiora nel dibattito politico riaccendendo gli animi delle opposte tifoserie. Favorevoli gli uni in nome del fatto che le università - e di conseguenza le lauree che esse rilasciano - non sono tutte uguali: i candidati a un posto pubblico (o all’iscrizione a un ordine professionale) andrebbero pesati per la loro reale preparazione, non per il «pezzo di carta» che esibiscono. Contrari gli altri perché abolire il valore legale vorrebbe dire rinunciare al ruolo dello Stato come garante della qualità dei titoli di studio e arrendersi a un sistema darwiniano con atenei di serie A e atenei di serie B. Ieri a riaccendere le polveri ci ha pensato il ministro degli Interni Matteo Salvini che intervenendo alle giornate di formazione dei giovani della Lega ha detto che «l’abolizione del valore legale del titolo di studio è una questione da affrontare». Si tratta, in realtà, di un vecchio cavallo di battaglia della Lega - di quando ancora si chiamava Lega Nord e protestava contro il fatto che gli studenti delle università settentrionali sarebbero penalizzati nei concorsi dal fatto che il loro titolo di laurea valga quanto quello di atenei, «soprattutto meridionali», di minor qualità. L’uscita di Salvini ha provocato l’immediata la reazione degli studenti.

Gli studenti e Bussetti

«Parlare di abolizione legale del titolo di studio è una mossa scellerata», dice Enrico Gulluni, coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari. «L’abolizione del valore legale del titolo di studio costituirebbe il colpo di grazia per le università piccole e del Sud, alimentando la competizione tra gli stessi Atenei e tra studenti che possono permettersi determinate Università e chi invece no», dicono gli studenti di Link. A calmare le acque è intervenuto il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che ha precisato come l’abolizione del valore del titolo di studio - per il momento - non sia in programma. «E’ un tema di cui si dibatte da tanti anni - ha detto il ministro leghista -. In questo momento non è in programma, non è detto che poi non possa essere analizzato». Per ora l’unica mossa concreta in questo senso l’hanno fatta i grillini con la proposta di legge depositata in Parlamento dalla deputata Maria Pallini che chiede di eliminare il voto di laurea dai requisiti dei concorsi pubblici. Una riforma circoscritta dietro cui più di un osservatore, però, ravvisa un primo passo nella direzione dell’abolizione del valore legale del titolo di studio tout court.

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