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19 luglio 2018

L’anima di Milano si nasconde in una chiesa

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DAL PALAZZO DELLE STELLINE, Corso Magenta, basta poco per arrivare nel cuore di Milano e non è solo cuore, ma anima, quella vera che fa fremere. Ho accarezzato questa parte della metropoli, dove si adagiano le storie più intime, anche quelle inconfessabili. In Via Santa Maria Segreta aleggia una suggestione incredibile per chi, come me, arriva da Firenze. Le vie del capoluogo toscano, ma anche quelle di Lucca, Pisa e Siena, sono titolate in modo particolare: Via Aldobrandino degli Aldobrandeschi, Santa Maria della Scala, Santa Maria del Fiore e tante altre. Ma a Milano chi se la sarebbe aspettata una via così.

TI FA PENSARE a quella parte irrinunciabile del nostro vivere, all’avere trasgredito senza farlo sapere e con la complicità di una città frenetica, distratta, apparentemente fredda ed egoista che all’improvviso ti offre lo spazio per assaporare le piccole rivincite. In Santa Maria Segreta c’è il pianto intimo di Milano, la parte fragile che chiede protezione proprio lì, al centro. Confesso di avere provato un senso di smarrimento, entrando in quel corridoio sconosciuto, attraverso una porta che si era spalancata all’improvviso. Non sapendo come muovermi ho scelto il silenzio e la compostezza che è richiesta dalla sacralità della via. Mi hanno detto che c’era una sontuosa chiesa in stile barocco, che avrebbe dato il nome alla strada, poi demolita all’inizio del secolo scorso per permettere la costruzione del Palazzo delle Poste. La chiesa è stata ricostruita da un’altra parte della via e il segreto di Maria è rimasto sepolto nelle vecchie macerie insieme a storie struggenti come quella di un’orfana, figlia segreta accolta da una congregazione religiosa del tempo e protetta dalla Madre Santa. Una Stellina come le orfanelle che hanno dato il nome al Palazzo di Corso Magenta.

UN’ALTRA VERSIONE ci fa sapere che nell’VIII secolo, sembra sia stata costruita nella stessa zona una cappella votiva proprio in onore a Maria, in segno di gratitudine per una supplica esaudita e rimasta segreta. C’è pure una versione in cui si parla di un tempio pagano eretto in onore di Demetra. Anche in questa storia si scopre il sentimento della Milano più bella, quella che si commuove e senza farlo sapere al mondo, diventa madre premurosa e maestra di vita. Non so se i milanesi hanno la percezione della vastità poetica di questo tratto racchiuso nella zona Cordusio che non ha lo stesso richiamo popolare e culturale di Via Torino o il fascino mondano della Scala e di Montenapoleone, per non parlare del Duomo di Milano, ma vuoi mettere un’emozione nuova senza che nessuno te ne abbia mai parlato.

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