ispirazioni
2 gennaio 2019

Nell’Africa che cambia le donne hanno imparato a volare

In Africa sempre più voli sono gestiti da sole donne. Un equipaggio al femminile non fa più notizia. E non c’è notizia migliore di questa

Nell’Africa che cambia le donne hanno imparato a volare

A bordo, Tutte donne: dal capitano all’equipaggio. Undici in tutto. Nei giorni di Natale, i dirigenti dell’Air Namibia hanno presentato il volo dell’Airbus A330 dalla capitale Windhoek a Francoforte (Germania) come un evento storico. «Dimostra che l’aviazione civile può dare lo spazio giusto a entrambi i sessi», ha commentato il direttore generale (anche lei donna) della compagnia, Mandi Samson. «Le donne devono combattere contro stereotipi che soffocano il loro potenziale. E alla fine questi stereotipi si ripercuotono anche sulla crescita delle aziende». Storico lo è, per la compagnia aerea della Namibia. Ma non è l’unica.

In Africa gli annunci di voli gestiti da sole donne si stanno susseguendo a ritmo sempre più stretto. Paradossalmente però, proprio il fatto che non siano più una vera notizia li rende ancora di più una notizia. A metà dicembre sono state le Linhas Aéreas de Moçambique a parlare di “giornata storica” quando un equipaggio di sole donne ha volato tra la capitale Maputo e la città di Manica (711 chilometri). A fine agosto era toccato alla South African Airways (SAA). Dopo 84 anni dalla fondazione, un aereo della compagnia decollato da Johannesburg e atterrato a San Paolo (Brasile) era nelle mani di un team rosa. Storico anche questo. Qualche settimana prima, un Boeing 737-300 della nigeriana Air Peace tra Lagos e la capitale Abuja aveva a bordo solo personale femminile: scopo della compagnia, promuovere l’uguaglianza fra donne e uomini nell’aviazione civile nazionale e più in generale nel Paese. A marzo, il Boeing 787-9 Dreamliner della Ethiopian Airlines tra Addis Abeba e Buenos Aires aveva visto al lavoro una squadra femminile. L’Ethiopian Airlines l’aveva già fatto una prima volta nel 2015 – Addis Abeba-Bangkok – e poi a fine 2017.

E in Europa? O in Giappone? Le prime volte in questo campo risalgono indietro di anni. Negli Stati Uniti, la notizia di equipaggi di genere ormai finisce sui media solo in casi particolari: come ad agosto, quando un volo di “cacciatori di uragani” (i pazzi che si tuffano con l’aereo nelle tempeste per raccogliere dati scientifici) era appunto pilotato e gestito da ragazze. Certo, il capitano del “volo storico” della SAA, Jane Trembath, affiancata in cabina da Asnath Mahapa, la prima pilota nera della compagnia, ha ragione quando sottolinea: «Il fatto che siamo tutte donne non significa che sia diverso: è un lavoro che facciamo tutte da anni». Purtroppo, però, non siamo così avanti. La verità è che gli annunci dei voli “rosa” sono un messaggio importante nella lotta per l’uguaglianza di genere, e non solo in Africa. Anche per numerose compagnie occidentali la presenza tutta femminile negli aerei coincide spesso con l’8 marzo: omaggio alla Festa della Donna. Nei fatti, il numero delle dipendenti delle compagnie aeree è in crescita ma non altrettanto quello delle donne pilota (in media è il 5 per cento, fa bella eccezione l’India, con il 12) o delle manager. I voli dell’elenco che avete letto non devono restare pubblicità. Possono ispirare molto e molte. Pensate se la notizia un giorno diventasse quella di un volo tutto maschile...

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