21 agosto 2018 - 19:44

Al Conclave Scola è entrato Papa ed è uscito cardinale? «Una fake news»

Il 23 agosto esce per Solferino l’autobiografia dell’arcivescovo emerito di Milano Angelo Scola, «Ho scommesso sulla libertà», a cui Aldo Cazzullo ha dedicato un lungo articolo

di Andrea Federica de Cesco

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È riduttivo, ma inevitabile «cominciare a leggere l’autobiografia di uno dei più importanti uomini di Chiesa europei dalla domanda sul Conclave». Così scrive Aldo Cazzullo in un articolo dedicato a «Ho scommesso sulla libertà», in libreria per Solferino dal 23 agosto («un libro molto ricco, questa lunga intervista di scola all’inviato di Avvenire Luigi Geninazzi»). E infatti Cazzullo affronta subito il tema del Conclave del 2013, quando si vociferava che il 76enne lecchese fosse il favorito per succedere a Papa Benedetto XVI.

Il Conclave del 2013
«Al Conclave Angelo Scola è entrato Papa ed è uscito cardinale?», domanda Cazzullo. «Una fake news, costruita in modo tale da sembrare la più plausibile». Afferma Scola: «Il Conclave del 2013 è iniziato senza un candidato». E prima di lasciare Milano il cardinale aveva detto ai collaboratori: «La rinuncia di Benedetto XVI è un fatto inedito nella storia della Chiesa degli ultimi secoli e preannuncia un nuovo Papa altrettanto inedito. State tranquilli che non sarò io». Scola è perentorio: «Non ho mai creduto alla possibilità di diventare Papa. E quindi non ho sofferto per questo motivo». Se il 76enne si è rammaricato, è stato perché «dopo il Conclave sono stato considerato l’avversario che ha perso la sfida con Bergoglio, il cardinale nostalgico dei Papi precedenti, l’uomo del passato».

I ritratti dei Papi
Ma Cazzullo non si concentra solo sul famoso Conclave. Evidenzia, fra le altre cose, la bellezza dei ritratti dei tre Papi che l’ex patriarca di Venezia ed ex arcivescovo di Milano ha visto da vicino. Dice Scola di Bergoglio, che aveva già incontrato in Argentina e poi al Sinodo dei vescovi: «Ricordo la delicatezza dei suoi interventi e la serietà e compunzione del suo atteggiamento. Durante le pause delle assemblee rimaneva quasi sempre seduto al suo posto, silenzioso e chino sugli appunti, segno di una personalità molto riservata. Anche per questo sono stato molto colpito dal carattere aperto, gioviale e ironico che ha manifestato da quando è diventato Papa». A detta dell’arcivescovo emerito, «il comparire di un Papa come Francesco è stato un salutare colpo allo stomaco che lo Spirito Santo ci ha assestato per svegliarci». Scola, prosegue Cazzullo, è convinto che la Chiesa debba portare la sua proposta di vita buona nel dibattito pubblico, e anche nei luoghi dove si prendono le decisioni.

Un pezzo di storia
Il giornalista tratta poi la questione dello stile di Scola, che scrive: «Io non sono tra coloro che hanno cambiato la croce pettorale sostituendola con una di latta per imitare il Papa. Ho tenuto quella che avevo. [...] Mi sentirei ridicolo se dovessi assumere uno stile, nel senso di comportamento esteriore, che non è il mio». Ma da vescovo di Grosseto «andavo a trovare i malati di Aids, quando ancora questa malattia era sinonimo di terribili sofferenze e di morte sicura. Lo stesso ho fatto con le donne del carcere femminile di Venezia. E nelle periferie di Milano…». «C’è un pezzo di storia d’Italia e della Chiesa, nelle memorie di “don Angelo”», sostiene Cazzullo. Dall’occupazione tedesca del suo paese d’origine al ritiro sugli amati monti sopra Lecco, fino alle «riflessioni sul futuro di un uomo che ha ancora molto da dire. A cominciare da un’idea forte: Gesù non è un defunto ma un contemporaneo; e il cristianesimo non è che l’incontro con Lui».

Il cardinale Angelo Scola sarà uno dei protagonisti dell’annuale incontro di Rimini — il Meeting per l’amicizia fra i popoli — organizzato dal movimento Comunione e Liberazione a partire dal 1980 e mai interrotto. L’arcivescovo emerito di Milano racconterà la sua storia, presentando in anteprima il libro «Ho scommesso sulla libertà» (Solferino), mercoledì 22 agosto, alle 19 (Salone Intesa Sanpaolo A3, Fiera, via Emilia 155) durante l’incontro dal titolo «Libertà e speranza». Con Scola partecipa all’evento il giornalista e scrittore Luigi Geninazzi, che con il cardinale firma il volume. Introduce Alberto Savorana, portavoce di Comunione e Liberazione.

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