14 luglio 2018 - 21:05

Mondiali di calcio e ascolti, la scommessa vinta da Mediaset

Per Canale 5 e Italia 1 un pieno di ascolti. Le 19 partite in onda sulla rete ammiraglia hanno portato un ascolto medio di 7.087.000 spettatori e una share del 40%

di Aldo Grasso

Perisic e Mandzukic Perisic e Mandzukic
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È decisamente valsa la pena investire oltre settanta milioni di euro sui diritti dei Mondiali di Russia per superare quota cento milioni in investimenti pubblicitari: con le partite in diretta, pur senza l’Italia in campo, le reti Mediaset sono volate a giugno e nella prima metà di luglio. Con la finale di oggi pomeriggio si possono iniziare a trarre dei bilanci in termini di ascolti, direttamente correlati al buon andamento della raccolta pubblicitaria. Per Canale 5, le 19 partite in onda — fra tardo pomeriggio e prima serata — hanno portato un ascolto medio di 7.087.000 spettatori, e una share che raggiunge il 40%. Il match più visto, in valori assoluti, è Croazia – Inghilterra, con 10.785.000 spettatori medi e una share del 47,2%. La migliore, in termini di share (ovvero di capacità di catalizzare il pubblico col televisore acceso) è stata invece Francia – Argentina, in onda nel pomeriggio, che ha toccato il 47,4% di share (6.161.000 spettatori medi). Anche Russia – Arabia Saudita, la partita meno vista, ha registrato 3.442.000 spettatori, e una share del 29,8%.

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Trentacinque partite sono andate in onda, invece, su Italia 1: la media per la rete è stata di 3.843.000 spettatori, e il 26% di share (una ventina di punti in più della media). Top match: Nigeria –Argentina, in onda in prima serata, e seguita da 7.384.000 spettatori, e il 32,7% di share. Quattro anni fa, in Brasile, l’Italia in campo portava anche 16 milioni di spettatori alla Rai (per esempio contro l’Uruguay), ma poche altre partite superavano i dieci milioni (ovviamente Brasile – Germania, e Germania – Argentina). Il pubblico del calcio mondiale su Canale 5 è ovviamente così ampio da essere trasversale, ma colpisce il 50% di share fra i 15 e 24 anni: il contenuto live (sport in particolare) e gli eventi si addicono ancora perfettamente al vecchio televisore, anche per i più giovani.
In collaborazione con Massimo Scaglioni elaborazione Geca Italia su dati Auditel

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