23 agosto 2018 - 14:15

F1, Caos Force India: corsa contro il tempo per correre a Spa

Rimosso il nome anche dai comunicati stampa: è stata già soprannominata «il team della Pantera Rosa», a causa di rogne legali, c’è la possibilità che sia ferma ai box

di Flavio Vanetti

(Foto Lapresse) (Foto Lapresse)
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SPA Fino a mercoledì le scritte Sahara Force India erano ancora ben visibili sul motorhome e al suo interno, oltre che sui camion e ai box. Ora sono state rimosse, perfino dai fogli dei comunicati stampa. La scuderia che fu di Vijay Mallya – il magnate indiano (o ex magnate?) finito in un mare biblico di guai – è stata già soprannominata «il team della Pantera Rosa», visto il colore portato in dote dallo sponsor BWT: è l’unico segno di continuità con un passato ribaltato nel corso della pausa estiva, quando si è dovuto fare qualcosa per aggirare lo stato di amministrazione controllata nel quale la squadra era precipitata. Come corollario di uno scenario di pura confusione, si è dimesso con effetto immediato anche il team principal Bob Fernley, colui che aveva sempre tenuto in piedi la baracca, soprattutto da quando a Mallya era stato impedito di lasciare la Gran Bretagna, dove risiede. Al suo posto adesso governa il capo delle operazioni in pista, Otmar Szafnauer.

CORSA CONTRO IL TEMPO C’è un senso di strano e di inedito, o se vogliamo di farsa, nel paddock di Spa. Soprattutto, è ancora da capire se la squadra potrà correre in Belgio dopo che un gruppo che fa capo a Lawrence Stroll, padre di Lance pilota della Williams, ha rilevato la sede di Silverstone, le monoposto e tutte le strutture tecniche. Ma non ha potuto definire il passaggio delle licenze sportive. La nuova entità non ha nemmeno ancora un nome e la scuderia resta appesa tra passato e presente: come fare? Riuscirà a «battezzarsi» a tempo di record entro le prossime ore o, in subordine entro la prossima settimana e il Gp di Monza? Sembra che si possa chiudere un occhio in proposito – forse la stessa Fia si sta adoperando per donare questo paracadute -, ma intanto a Spa, per ragioni legali, la dizione dovrebbe ancora essere quella di Force India. Anche se Force India non esiste più. Entro le prossime ore si dovrebbe sapere se ci sarà un modo per salvare capra e cavoli. La strada - e qui si sta cercando l’unanimità dei team- può essere quella di azzerare i punti raccolti nelle prime 12 gare lasciando però i bonus economici intatti.

RIVOLUZIONE SU TRE FRONTI? E’ un pasticcio non da poco, una cosa mai vista in F1 che sta per scatenare anche un domino a livello di piloti. Tanto per cominciare, tre team, Williams, McLaren e Renault hanno già posto il veto al trasferimento delle licenze della Force India alla nuova realtà: è una complicazione in più, detto anche che i creditori indiani di Mallya dovranno approvare la vendita della squadra. E la nuova realtà, che dovrà registrarsi in altro modo, perderà tutti i punti (i soldi) acquisiti da FI fin qui. Ma le conseguenze riguardano, come dicevamo, anche chi guida. E’ pacifico che Lance Stroll lascerà la Williams e passerà alla scuderia del padre: al suo posto correrà Robert Kubica, oggi terzo pilota della squadra di Grove. Nella ex Force India, non sembra rischiare il posto Sergio Perez, che dalla sua ha importanti sponsor. Il predestinato al taglio è Esteban Ocon, per quanto sia controllato sia dalla Mercedes sia dalla Renault (che però gli ha preferito Daniel Ricciardo). Potrebbe rimanere a spasso, ma si configura una soluzione compensatoria: un passaggio alla McLaren al posto di Stoffel Vandoorne, ormai ai titoli di coda. Il Gp d’Italia della prossima settimana potrebbe essere il palcoscenico per un terremoto su tre fronti, pure questa una novità assoluta. Per Ocon, peraltro, salire sulla McLaren potrebbe non essere ancora una garanzia per il 2019: dopo l’addio di Fernando Alonso, un posto sarà di Carlos Sainz. Per il secondo volante, invece, il favorito è il giovane Lando Norris: oggi è protagonista in F2, ma Zak Brown, team principal della McLaren, è pure il suo manager.

PEREZ E OCON RESTANO OTTIMISTI Nell’attesa di un chiarimento su quello che succederà nel fine settimana alla ex Force India, il clima si stabilizza su livelli surreali. E ai due piloti, Perez e Ocon (per ora sono ancora loro i titolari…) tocca affrontare i giornalisti affamati di informazioni e retroscena. Piccolo particolare: loro non possono dire nulla, gli uffici stampa li hanno adeguatamente istruiti ad essere evasivi. Perez è ottimista («Ho chiaro quello che mi capiterà nel 2019» dice, senza però spiegare che cosa gli accadrà) e lascia intuire di aver già parlato con Lawrence Stroll:«Credo che è in arrivo una buona stabilità – aggiunge – ma ora devo pensare a questa corsa. I nuovi dirigenti, però, ora hanno altre priorità rispetto ai piloti». Esteban Ocon si dichiara rilassato, nonostante tutto, e sottolinea come «Certi aspetti escano dal mio controllo. Devo solo preoccuparmi di dare il massimo e non badare ai tanti “rumors” che girano». La fiducia non gli manca, unita a un certo fatalismo: «Aspetterò i comunicati ufficiali, potrei anche rimanere in questa scuderia».

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