23 maggio 2018 - 13:29

Reggio Emilia, maxiprocesso contro ‘ndrangheta, chiesti 6 anni per Iaquinta

L’ex bomber della Nazionale è accusato di reati legati alla detenzione di armi con l’aggravante mafiosa. Con lui imputato anche il padre e altre 145 persone

di Redazione Sport

Vincenzo Iaquinta (LaPresse) Vincenzo Iaquinta (LaPresse)
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Una richiesta di pena pesantissima. E’ quella fatta a Reggio Emilia nei confronti dell’ex bomber della Nazionale Vincenzo Iaquinta da parte dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna, al termine della requisitoria del processo Aemilia, il più grande contro la `ndrangheta mai celebrato nel nord Italia.

Le accuse

Per l’ex bomber della Nazionale e della Juventus, campione del mondo nel 2006 (accusato di reati relativi alle armi, con l’aggravante mafiosa) sono stati chiesti 6 anni di reclusione; 19 per il padre Giuseppe, per affiliazione alla `ndrangheta. Gli imputati però sono 147. Le richieste di pena più alte sono arrivate per Michele Bolognino (30 anni in ordinario e 18 in abbreviato), Gaetano Blasco (26 anni e 6 mesi in ordinario e 16 anni in abbreviato), Pasquale Brescia (14 in ordinario e 4 anni e 6 mesi in abbreviato). Per alcuni dei 147 imputati sono state fatte, nel corso degli ultimi due anni, integrazioni d’accusa da parte della Procura, ritenendo che gli illeciti proseguissero anche dal carcere: in 24 hanno quindi chiesto di essere processati in rito abbreviato per quei capi di imputazione. I pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi non hanno avanzato richieste di assoluzione (a parte un capo di imputazione relativo al pentito Salvatore Muto e una prescrizione di reato). Condanne significative sono state chieste anche per gli imputati che nel corso dei mesi hanno scelto di collaborare: Antonio Valerio (10 anni in abbreviato e 15 anni e 10 mesi in ordinario) e Salvatore Muto (8 anni in abbreviato).

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