31 maggio 2018 - 13:00

Zidane lascia la guida del Real Madrid: «Serve un cambio»

L’allenatore dei blancos abbandona la conduzione della squadra: «Non allenerò un’altra squadra la prossima stagione»Ha vinto da tecnico madridista, 3 Champions League, Una Liga, 2 Supercoppe europee, due Mondiali per club e una Supercoppa di Spagna

di Filippo Bonsignore

Zinedine Zidane (Afp) Zinedine Zidane (Afp)
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Zinedine Zidane lascia il Real Madrid. Cinque giorni dopo il terzo trionfo consecutivo in Champions League, ecco il colpo di scena: l’allenatore francese ha annunciato a sorpresa l’addio alla panchina delle merengues.

«Bisogna cambiare»

«Questa squadra necessita di un cambio esordisce Zizou nella conferenza stampa convocata a sorpresa all’ora di pranzo alla Ciudad Deportiva di Valdebebas -. Ho parlato con il presidente e ho spiegato ciò che pensavo: credo che sia il momento giusto per tutti, per me per primo, per fare questo passo. Dopo tre anni, la squadra necessita di un altro discorso, di un’altra metodologia di lavoro e per questo ho preso questa decisione. Questo gruppo deve continuare a vincere e per farlo ha bisogno di un cambio: per molti questa decisione non ha senso, per me sì. Il cambio è per il bene mio e di tutti”. Con la vittoria di Kiev, secondo Zidane, si è raggiunto il massimo. “Cos’altro posso chiedere a questi calciatori che con me hanno fatto così tanto? - si domanda –. C’è stato un momento spettacolare, appunto la vittoria della terza Champions consecutiva, ma anche momenti difficili che ti fanno riflettere. Io credo che i giocatori abbiano bisogno di un cambiamento, questo club è molto esigente».


Una striscia vincente

Si conclude così una storia durata 878 giorni con risultati incredibili da primo allenatore, dopo l’apprendistato come vice di Carlo Ancelotti. Sono nove i titoli vinti in due stagioni e mezza - 3 Champions League, una Liga, 2 Supercoppe europee, 2 Mondiali per club e una Supercoppa di Spagna – che l’hanno portato direttamente nella storia del club. “Io sono un vincente, mi piace vincere, se sento la sensazione che non posso più continuare a farlo, allora è giusto cambiare. L’ho fatto anche da giocatore”. Zidane quindi assicura di non esser “stanco di allenare”, di non cercare “altre squadre” e che la decisione non c’entra nulla con la crisi di Ronaldo con il club”. “Non posso dire quando ho deciso, se permettete lo tengo per me – prosegue –. Ho parlato con la squadra via messaggio e con il capitano Sergio Ramos: mi ha detto che rispetta la mia scelta. Ho sempre voluto trasmettere l’idea del lavoro e della serenità e voglio continuare su questa linea”. E ancora: “Il miglior ricordo di questi anni è quando il presidente mi ha chiamato: il Real Madrid è il sogno di tutti. I più brutto è la sconfitta con l’Alaves in coppa del Re”. Proprio questo è stato uno dei momenti difficili evocati dal tecnico.

Arrivederci

In ogni caso, per Zizou, questo “può essere un arrivederci più che un addio perché il Madrid mi ha dato tutto e voglio stare ancora vicino al club per tutta la vita e in tutte le forme”.

Pochettino favorito come nuovo allenatore

Ora si apre il capitolo della successione, non semplice da effettuare. Il presidente Florentino Perez rimanda la questione ad altre occasioni e parla soltanto dell’addio di Zizou: “E’ una decisione totalmente inattesa, è un giorno triste per me, per i tifosi, per i giocatori e per tutto il club. Ma è una decisione da rispettare: ha avuto un grande impatto su di me ieri quando Zidane me l’ha comunicata, ma non sono riuscito a convincerlo. Gli sono riconoscente e gli ho detto che questa casa è la sua famiglia per sempre. Se necessita di una pausa, se la merita”. Il candidato principale è Mauricio Pochettino, che però ha appena rinnovato con il Tottenham, ma una soluzione a sorpresa potrebbe essere Antonio Conte, nel caso di addio al Chelsea.

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