30 novembre 2018 - 20:10

«De Zerbi accettò richieste dei clan»: le accuse del gip della mafia foggiana

Per il gip, l’attuale mister del Sassuolo e l’ex ds del Foggia Di Bari «lungi da denunciare, hanno preferito in maniera pavida accettare supinamente le richieste, abiurando a lealtà e correttezza sportiva». Così vennero ingaggiati i calciatori Pompilio e Bruno

di Michelangelo Borrillo

Roberto De Zerbi ai tempi del Foggia Roberto De Zerbi ai tempi del Foggia
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Atteggiamento da «pavidi». E mancanza di «lealtà e correttezza sportiva». Sono le accuse rivolte a Roberto De Zerbi — oggi allenatore del Sassuolo in serie A, ma fino ad agosto 2016 allenatore del Foggia in Lega Pro, l’attuale serie C — e Giuseppe Di Bari — ex direttore sportivo dei rossoneri pugliesi — che emergono dalle carte del provvedimento del gip del Tribunale di Bari Francesco Agnino che ha portato all’arresto per mafia di 30 affiliati a diverse «batterie» della «Società Foggiana», la cosiddetta quarta mafia. Le indagini della Dda di Bari hanno rivelato che tra il 2015 e il 2016 i clan foggiani avrebbero imposto l’ingaggio di due giocatori, «pur non dotati di qualità sportive significative»: Antonio Bruno — figlio del defunto boss Rodolfo — passato dalle giovanili alla prima squadra, e Luca Pompilio — cognato di Ciro Spinelli, detenuto per tentato omicidio — subito dato in prestito al Melfi, un passato anche nella Nazionale Under 20 guidata da Gigi Di Biagio e una finale Primavera con il Varese di Devis Mangia.

Il soprannome di «bresciano»

Per il gip, gli ex dirigenti del Foggia calcio Di Bari e De Zerbi, «lungi da denunciare, come dovrebbe fare ogni vittima di estorsione, hanno preferito in maniera pavida accettare supinamente le richieste formulate, abiurando anche a quei valori di lealtà e correttezza sportiva che dovrebbe ispirare la loro condotta». Dalle carte emerge che il pregiudicato Francesco Pesante, tra i destinatari della misura cautelare, avrebbe detto direttamente al figlio del patron della società calcistica, Antonio Sannella «vengo giù agli spogliatoi e prendi un sacco di botte, ti do forte». De Zerbi è indicato dalla malavita foggiana come il «bresciano»: le intercettazioni hanno evidenziato che Pesante si vantava di aver ricevuto il via libera dal direttore sportivo Di Bari che avrebbe convinto anche De Zerbi, indicato, appunto, come il «bresciano». Nelle intercettazioni, però, spunta anche che, ad onta delle doti tecniche, Pompilio «sulla condizione fisica non è pronto». Da qui il prestito al Melfi, sempre in Lega Pro, ma parte bassa della classifica, con 10 presenze e 1 gol, prima del ritorno al Foggia nel mercato invernale con l’allenatore Giovanni Stroppa (solo 3 spezzoni nella seconda parte del torneo).

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