25 febbraio 2019 - 10:40

L’arbitro Abisso, la grande promessa che non porta fortuna all’Inter

Siciliano, 33 anni, imprenditore nel campo dell’arredamento, ha cominciato giovanissimo scalando tutti i gradini della categoria. Quest’anno fu protagonista anche dello sfortunata sconfitta in Coppa Italia dei nerazzurri

di Marco Letizia

(Getty) (Getty)
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Abisso, chi era costui? Fino a ieri sera i tifosi nerazzurri avrebbero probabilmente parafrasato Manzoni a sentir nominare il fischietto di Palermo costretto a ricorrere al Var in una serie infinitadi occasioni della partita giocata con la Fiorentinafra cui i primi due gol nel primo tempo e il rigore per l’Inter nella ripresa e soprattutto in occasione del penalty del definivo pareggio viola arrivato oltre il centesimo minuto.

Ma il giorno dopo il direttore di gara siciliano rischia di diventare famoso quanto l’indimenticato Byron Moreno di Italia-Corea del Sud dei Mondiali 2002.

Chi è

Eppure Rosario Abisso 33 anni, sposato dal 2018 con Federica, di professione imprenditore nel settore dell’arredamento e dei mobili per la casa, è uno dei più promettenti arbitri italiani. Ha cominciato la gavetta arbitrale nel lontano 2002 (la prima partita a soli 16 anni fu un Fortitudo-Panormus) fino ad esordire in A il 6 gennaio 2015 in un Chievo-Torino 0-0 cosa che gli fece ricevere persino un premio dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Poi tante partite di B e qualcuna di A fino al primo luglio 2017 quando, promosso nella Can A, comincia ad arbitrare stabilmente nella massima serie. Quest’anno del resto le big le ha arbitrate tutte compresa l’Inter nella gara vinta a San Siro con l’Udinese. Anche se ai nerazzurri non deve portare proprio benissimo visto che era stato il direttore di gara quest’anno anche nella gara valida per i quarti di finale di Coppa Italia che i nerazzurri hanno perso ai rigori.

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