8 maggio 2019 - 09:12

Doping: 12 anni a Kseniya Savina, la russa che correva fingendosi un’altra

La mezzofondista punita per uso di Epo, 4 anni al marito Alexei Savin. L’atleta aggirava la sospensione della Russia fingendosi l’amica ucraina Galina Syshko

di Maria Strada

Doping: 12 anni a Kseniya Savina, la russa che correva fingendosi un’altra (vesti.ru)
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La mezzofondista russa Kseniya Savina ha subito una punizione record di 12 anni di squalifica per sospetto uso di Epo, ha annunciato la Federazione russa. Quattro anni per complicità al marito Alexei Savin. Ma Savina, che sarebbe risultata positiva a un controllo in settembre, era salita alle cronache lo scorso ottobre, quando era emerso che aveva aggirato la sospensione della Federazione russa di atletica leggera dalle gare internazionali fingendosi una sua amica, ucraina.

Savina, classe 1989, è nata e cresciuta a Sinferopoli, in Crimea, allora Unione Sovietica, poi Ucraina, e annessa dalla Russia nel 2014. Nel 2015 lo scandalo doping che ha travolto la Russia e, per l’allora 26enne, il rischio concreto di non poter più gareggiare. E, allora, il desiderio di fare qualcosa: assumere l’identità di una amica, ex atleta, rimasta ucraina. Ed ecco la mirabolante ascesa di Galina Sychko, tra l’altro molto somigliante fisicamente, «capace» di passare da un 2’17” nel 2010 sugli 800 metri a un ottimo 2’04” nel luglio 2016: sorprendente, considerando che si era ritirata nel 2011.

Per Sychko/Savina arrivano 11 meeting internazionali in tre stagioni, prima che la frode venga smascherata. E, più recentemente, lo scorso 4 aprile, le accuse di doping. Che hanno portato anche allo smascheramento della truffa.

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