31 maggio 2019 - 15:28

Betlemme, ecco il campo di calcio della Pace dedicato a Davide Astori

In città esistono solo poche strutture all’interno delle scuole: il terreno, aperto a tutti, è stato costruito in due mesi. Il precedente di Gerusalemme 2016, che piaceva a Davide

di Redazione Sport

Betlemme, ecco il campo di calcio della Pace dedicato a Davide Astori
shadow

È stato inaugurato venerdì mattina alle 10.30 a Betlemme il campo di calcio intitolato alla memoria di Davide Astori, il calciatore di Fiorentina, Cagliari e Nazionale morto in un albergo di Udine il 4 marzo dell’anno scorso, alla vigilia di una partita di campionato della squadra toscana. Presenti le delegazioni delle due squadre di A, con in testa il campione del mondo del 1982 e bandiera della Fiorentina Giancarlo Antognoni, i Nazionali Nicolò Barella, Federico Chiesa, Vitor Hugo, Fabio Pisacane e Rodriguez Montiel. Sono stati tra i primi, a metà mattinata, a inaugurare il campo (non lontano dalla Basilica della Natività) alla presenza dei genitori e dei fratelli di Astori, del console italiano a Gerusalemme, Fabio Sokolovicz, e del sindaco di Betlemme, Anton Salman. È stata proprio la municipalità della cittadina della Cisgiordania a donare il terreno, progettato in collaborazione con Assist for Peace. Il campo sarà aperto a tutti i bambini della zona.

Una grandissima emozione, colorata di calcio, quello buono, fatto dei colori delle magliette, dei sorrisi dei bambini, che seduti all’ombra non vedevano il momento di entrare in campo per giocare con i loro campioni, su un fazzoletto di terra verde tra le abitazioni e le colline di Betlemme.

Quello realizzato da Assist for peace è l’unico campo aperto a tutti, tutto il giorno. «Qui a Betlemme si trovano solo campi da calcio all’interno delle scuole – ha spiegato il sindaco di Betlemme, Anton Salman - e sono troppo pochi. Questo è un regalo per tutti coloro che desiderano un futuro di pace, perché qui sono benvenuti i bambini di ogni cultura e giocheranno insieme». Luca Scolari, di Assist for peace, ha spiegato come «in un mondo che muta rapidamente è importante realizzare qualcosa che resti per i bambini che qui si incontreranno nel nome del calcio e della pace. Questo è il secondo campo che realizziamo. Il primo è stato inaugurato a Gerusalemme nel 2016 con la collaborazione anche di altri sportivi, come Gigi Buffon, Nole Djokovic, Valentino Rossi, Muhammad Ali, Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen e Vincenzo Nibali tra gli altri. Lì giocano bambini di ogni cultura e religione, come succederà qui a Betlemme. Si è realizzato il nostro sogno di costruire tra Betlemme e Gerusalemme un simbolico ponte di pace nel nome dello sport».

Il progetto è stato realizzato con la collaborazione delle due squadre. Iniziati i lavori nel mese di marzo su un campo che era una pietraia, gli operai hanno lavorato durante la notte a ritmi serrati per arrivare puntuali all’inaugurazione, perché di giorno le temperature sono altissime, ed era tempo di Ramadan. Alla cerimonia è arrivato anche padre Ibrahim Faltas, oggi direttore della scuola Francescana di Gerusalemme, noto per essere rimasto asserragliato nel 2002 per 36 giorni alla Basilica della natività a Betlemme, dove si è preso cura dei palestinesi che qui avevano trovato rifugio. Con lui c’era anche quello che oggi è diventato il sindaco di Betlemme, Anton Salman.

Commossi i genitori di Davide Astori, che giovedì avevano firmato la mattonella all’esterno del primo campo realizzato da Assist for peace nel 2016, nel cuore della città vecchia di Gerusalemme, nel quartiere armeno. Avrebbe dovuto essere Davide a firmarla, perché all’ideatore, Scolari, aveva chiesto di partecipare al progetto, sarebbe stato uno dei tanti che, senza rumore, ha portato avanti il campione della Fiorentina per il sociale. Il destino ha voluto diversamente. Chiesa davanti alla grande scritta che porta il nome di Davide, ha detto «per noi è sempre presente, ma ricordarlo qui, in questo campo, è un’emozione grandissima». E come lui i compagni di squadra, gli amici che se lo sentono correre a fianco, a chiamare una palla, a gioire per un gol.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT