31 maggio 2019 - 11:38

Finali Nba, Toronto vince gara 1 contro Golden State

In Canada i Raptors passano per 118-109 contro i campioni in carica, trascinati da Pascal Siakam

di Flavio Vanetti

Finali Nba, Toronto vince gara 1 contro Golden State
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Gara 1 della finale Nba sembra un inno all’internazionalità ormai assunta da anni dal campionato professionistico. Innanzitutto Toronto, la prima franchigia non statunitense a lottare per il titolo, ha voluto spiegare che non ci starà ad essere l’agnello sacrificale: 118-109 contro i Golden State Warriors campioni in carica e un messaggio chiaro, ovvero che i Guerrieri dovranno lottare eccome per ribaltare il fattore campo a loro sfavorevole. In secondo luogo, c’è l’eroe di giornata.

Non è Kawhi Leonard, ma Pascal Siakam, il cestista che avrebbe dovuto diventare prete e che invece ha abbandonato gli studi in seminario. È del Camerun e la sua è una bella storia di tenacia premiata anche da un pizzico di fortuna: ovvero l’aver incontrato il basket nel momento in cui aveva lasciato la via del Signore (sulla quale l’aveva spedito il padre). Aveva 17 anni e partecipò quasi per caso a un camp di reclutamento. Non aveva alcuna esperienza con la palla, ma disponeva di un atletismo pazzesco. Ed è sulle doti fisiche, oggi esplose, che è cominciato un duro addestramento, agevolato dal fatto che il ragazzo ha dimostrato una grande attitudine a lavorare e ad apprendere. Non è dunque un caso che Pascal abbia marchiato a fuoco la prima sfida, con numeri strabilianti: 32 punti, 14/17 al tiro – in pratica, una sentenza – 8 rimbalzi, 5 assist e ben 11 canestri di fila tra il secondo e il quarto periodo. La serata di gloria del camerunense è stata l’orizzonte di riferimento di tutti i Raptors, che hanno potuto permettersi una partita al risparmio proprio di Leonard (23 punti ma scarsa mira: 5 su 14; a sua scusante, però, le imperfette condizioni fisiche) ma che hanno mandato a segno tante altre alternative: da Marc Gasol (20 punti e 7 rimbalzi) al cecchino Fred Van Vleet, autore di 15 pesantissimi punti.

Toronto ha controllato gara 1 fin dall’inizio, senza lasciare spazio più di tanto alla reazione dei Golden State. I campioni in carica, in corsa per il terzo titolo di fila (il quarto in cinque anni e il settimo della franchigia), si sono aggrappati una volta di più a Stephen Curry (34) e all’altro «Splash Brother», Klay Thompson. Ma è mancato il solito contorno, da Draymond Green, a Jordan Bell, ad André Iguodala (vittima pure di un infortunio tutto da valutare), al contributo degli uomini della panchina. I GSW, contrariamente alle notizie della vigilia, non sono riusciti a rimandare in campo De Marcus Cousins, mentre si sapeva già che Kevin Durant non ce l’avrebbe fatta né per questo incontro né per gara 2, in programma, sempre a Toronto, domenica 2 giugno (in Italia saranno le prime ore della mattina di lunedì 3). Senza quei due fuoriclasse, i Warriors sembrano davvero più deboli e a rischio.

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