L’aquila Olympia della Lazio con Sarri e quegli animali-simbolo dei club: delfini, zebre, asini e lupe

di Fiorenzo Radogna

Mascotte vive e animali nel logo: se l’aquila della Lazio vola sempre intorno allo stadio, non mancano tori, ippocampi e «cani grandi», anzi mastini

L’Olympia-Dulcinea laziale

L’aquila fra le mani di Sarri è Olympia che, come le vere star, ha un doppio nome (quello vero sarebbe Dulcinea). È la femmina «testa bianca di mare» che, a partire dal 2010 – esordio in un Lazio-Milan — vola nello Stadio Olimpico di Roma prima delle gare interne. Domenica sera, Maurizio Sarri (ebbro di gioia) se l’è fatta consegnare dal suo addestratore José Maria Bernabè. Il nome d’arte Olympia fu scelto dopo un sondaggio della società tra i tifosi biancocelesti, e dopo il ballottaggio con «Vittoria». Mangia pollo, salmone o coniglio (una volta al giorno), pesa circa 12 chilogrammi e ha un’apertura alare di due metri e mezzo. Vive nel Centro Sportivo di Formello accudita da tre falconieri e un veterinario. Perché l’aquila è il simbolo della Lazio? La scelta fu di Fortunato Ballerini, secondo presidente nella storia della società e della Sezione di escursionismo (nonché) Presidente Generale della Polisportiva biancoceleste. Il messaggio: forza e prosperità.

(Ap)

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