15 aprile 2018 - 10:06

F1, Gp di Cina: Ferrari priva di lucidità la Red Bull sfrutta l’occasione

Ma sul bilancio amaro di Vettel, partito in pole, pesa la scelleratezza di Vestappen, ancora una volta portatore di una arroganza nociva a chiunque si trovi nei suoi pressi

di Giorgio Terruzzi

(Getty) (Getty)
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E’ andato quasi tutto storto alla Ferrari in Cina, lungo una corsa confusa, vinta da Ricciardo, un fenomeno della stoccata; vinta dalla Red Bull che ha sfruttato ogni opportunità offerta dall’ingresso della Safety Car. Sul bilancio amaro di Vettel, partito in pole, pesa la scelleratezza di Vestappen, ancora una volta portatore di una arroganza nociva a chiunque si trovi nei suoi pressi, ma in ogni caso, a Shangai è mancata una lucidità da gestione della strategia, con l’unico pit stop deciso in ritardo rispetto a Bottas che ha prodotto un primo sorpasso a vantaggio del finlandese della Mercedes, preciso e veloce per l’intera corsa.

Le consolazioni: magre. Terzo posto per Raikkonen; un Hamilton sotto tono, solo quinto sul traguardo, promosso quarto grazie alla penalità inflitta a Verstappen mentre il povero Sebastian pativa, dietro, ammaccato dopo il cazzotto ricevuto dal piccolo Max, preso a schiaffi da gente che di solito non incontra in gara, Hulkenberg e un gasatissimo Alonso. Così, la domenica del possibile tris, aperta con una partenza aggressiva e felice, ha finito per premiare la Mercedes, in recupero di punti; ha raddrizzato il bilancio Red Bull dopo due prime gare storte. Raikkonen, da ruolo di comprimario designato, ha ottenuto un podio che non cambia granché. In ogni caso, non c’è da disperarsi. I valori in campo forniscono più di un incoraggiamento e proprio Vettel sa benissimo che sarà, come minimo, una lunga sfida giocata sui riflessi, sugli errori. La Mercedes del resto non riesce a vincere, nemmeno in una domenica storta per la Ferrari; il recupero di Hamilton non corrisponde ad una brillantezza ritrovata. Il resto riguarda questo giovanissimo pilota olandese che rischia di diventare un caso cronico. In negativo. Mentre tutti aspettavamo da lui, una maturità all’altezza del talento.

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