29 maggio 2019 - 14:33

Guai per lo Youtuber St3pny: per la Finanza ha evaso un milione di euro

La denuncia della Guardia di Finanza a uno dei più seguiti d’Italia, il 23enne Stefano Lepri, con 3,7 milioni di iscritti al suo canale: «Sono sempre stato in buona fede. Spero che il mestiere dello youtuber venga regolamentato presto»

di Michela Rovelli e Claudio Del Frate

Guai per lo Youtuber St3pny: per la Finanza ha evaso un milione di euro
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Su YouTube ha 3,7 milioni di iscritti al suo canale. Su Instagram i follower superano i due milioni. St3pny è una vera star del web, uno di quei ragazzi — lui ha 23 anni e viene da Firenze — che hanno fatto fortuna con una webcam, uno smartphone e tante buone idee. Il suo lavoro, lo YouTuber, è una di quelle nuove professioni nate tra le maglie della Rete. E che l’ha portato a guadagnare cifre record, nonostante la giovane età. Ora però la Guardia di Finanzia ha scoperto che St3pny — il suo vero nome è Stefano Lepri — negli ultimi cinque anni ha evaso oltre un milione di euro. Secondo le Fiamme Gialle la star toscana era riuscita ad aggirare il Fisco attraverso contratti ad hoc stipulati con agenzie pubblicitarie ma non in regola con la propria professione. Si tratta del primo caso in Italia, ma — fanno sapere — sono già molti altri gli youtuber sotto osservazione.

Pubblicità non dichiarata

Nei video di Lepri venivano inseriti ogni giorno messaggi pubblicitari: lo youtuber veniva poi ricompensato in base alle visualizzazioni. Dunque quella di St3pny deve essere considerata una attività professionale a tutti gli effetti e non amatoriale. L’attività era gestita inoltre da una agenzia pubblicitaria ma i guadagni che finivano a Lepri non sarebbero mai stati contabilizzati. La verifica della Guardia di Finanza riguarda il periodo tra il 2013 e il 2018: il milione di evasione contestata sarebbe la somma di circa 600.000 euro di ricavi non dichiarati e 400.000 euro di Iva non versata. La questione appare comunque di non facile soluzione: se da un lato l’attività degli youtuber è spesso una miniera d’oro, dall’altro la loro attività non è di facile inquadramento.

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La risposta: «Sempre in buona fede»

St3pny è conosciuto nel mondo del web come «gamer»: realizza video in cui si riprende mentre gioca a videogamer. Ed è amato da utenti di fascia giovanissima. Tra i suoi 3,7 milioni di follower, la maggioranza ha meno di 18 anni. E addirittura l’età media si spinge fin sotto i 14. Fa inoltre parte del gruppo dei «Mates», un quartetto di youtuber — oltre a St3pny ci sono Vegas, Anima e Surreal Power — che insieme batte ogni record di seguito sulla piattaforma Google in Italia. I quattro insieme hanno anche pubblicato due libri e sono stati protagonisti di una miniserie su Sky. «Io ho sempre pagato le tasse in buona fede», ha dichiarato il 23enne. «A seguito di vari incontri con la Guardia di Finanza in cui ho cercato di raccontare il mio lavoro, a loro in parte sconosciuto, è emerso da una loro interpretazione che il modo in cui ho pagato le tasse fosse da rivedere. Se ci sarà da rimediare a un pagamento sarà fatto in modo molto sereno con la speranza che il mestiere dello youtuber venga regolamentato presto, in modo da evitare complicazioni per tutta la categoria».

Sconosciuto al fisco

Da un punto di vista fiscale, youtuber e influencer sono considerati come professionisti che producono reddito da lavoro autonomo, e che quindi devono avere la partita Iva. St3pny, nello specifico, avrebbe dovuto avere una partita Iva, ma non l’aveva mai aperta e quindi risultava completamente sconosciuto al fisco. La mancata apertura della partita Iva è l’infrazione all’origine della sua evasione fiscale: viene sottolineato infatti dalla Guardia di finanza che nel caso di un reddito prodotto con regolarità e non episodicamente da attività di lavoro autonomo esercitata su internet, ad esempio postando video su YouTube, per legge è indispensabile l’attribuzione della partita Iva. Il settore degli influencer è di nascita recente e in piena evoluzione: l’attività viene in prevalenza svolta da giovani, che in questo modo agli occhi del fisco si trasformano in professionisti. Soggetti dunque a tutti gli obblighi fiscale cui è tenuto, ad esempio, un medico o un architetto che eserciti la libera professione.

Come guadagna lo youtuber

Secondo il sito di studi giuridici «La legge per tutti» uno youtuber può incassare tra i 3 e i 7 euro ogni 1.000 visualizzazioni a cui si aggiungono i cosiddetti «pay per click», vale a dire i guadagni indotti da chi clicca su eventuali banner pubblicitari. Esiste poi la possibilità di sottoscrivere contratti con aziende sponsor. «La normativa italiana - specifica il sito specializzato - non disciplina come devono essere tassati i proventi derivanti dalla pubblicità su YouTube, ma questi non possono essere considerati dei proventi occasionali, dato che i video sono presenti sulla piattaforma 365 giorni l’anno: in pratica, chi ha caricato il video può guadagnare tutti i giorni, a seconda delle visualizzazioni. Di conseguenza, si è costretti ad aprire la partita Iva perché l’attività non può rientrare nel lavoro autonomo occasionale. Stefano Lepri avrebbe già totalizzato oltre 1 miliardo e 800 milioni di visualizzazioni

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